martedì 13 gennaio 2015
Da Napoli nuovi passi per la cura e la diagnosi precoce del tumore polmonare, con il kit di rilevazione predisposto nei laboratori del Ceinge, il Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie Avanzate di Napoli diretto da Franco Salvatore, e noto come sede scientifica delle prime ricerche per il vaccino del virus Ebola. Ogni anno in Italia si manifestano circa 34.000 nuovi casi di tumore polmonare non a piccole cellule (si tratta dell'80% dei tumori polmonari) che rappresenta la prima causa di morte oncologica negli uomini e la seconda nelle donne. Grazie allo studio di un'equipe di ricercatori coordinata da Massimo Zollo, docente di Genetica presso l'Università Federico II di Napoli e "Principal Investigator" del Ceinge, dopo anni di lavoro è stato prodotto un kit di rilevazione da siero per le malattie oncologiche subito utilizzato per lo studio del tumore polmonare.La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica «Oncotarget», ha visto coinvolti esperti in vari ambiti medico-scientifici, partendo da studi di oncogenomica. Ma soprattutto il progetto ricerca, finanziato dall'Unione Europea e dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha impegnato un'ampia squadra di centri di ricerca italiani e internazionali. «In questo lavoro – spiega Massimo Zollo – descriviamo un nuovo meccanismo di azione nelle cellule del carcinoma polmonare che consente di individuare la patologia già negli stadi precoci e soprattutto la possibilità di creare nuovi farmaci per rallentare e bloccare la carcinogenesi indotta nel polmone».
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