«La scrupolosità, la precisione, anche una certa dose di pignoleria fanno parte delle caratteristiche di questa professione, il resto molto meno. Io per esempio amo moltissimo l'attività sportiva e la natura, in particolare la montagna, anzi devo dire che spesso le idee più brillanti per il mio lavoro mi sono venute durante uno sforzo prolungato in montagna…». Chi parla è un lessicografo, Mario Cannella. In un libro-intervista, pubblicato da Zanichelli, spiega che cosa sia il suo lavoro: quali capacità e attitudini richiede, in che modo si opera nella "fabbrica" di un vocabolario adeguandolo alla società in evoluzione, come scegliere le parole antiche da conservare e le nuove da inserire, quale atteggiamento avere di fronte alle parole provenienti da altre lingue o ai nuovi strumenti che l'informatica mette a disposizione. Nicola Zingarelli, presentando la quinta edizione del suo vocabolario nel 1935, scriveva: «Mancherà di sicuro molto per la perfezione: ché non si può far sempre tutto quel che si vuole, e le circostanze frastornano; e la materia è per se stessa la più irrequieta e sfuggevole. Ma mentre vivo, io sentirò l'obbligo di assisterla e fermarla e curarla». Scrupolosità, attenzione e cura del (dentro il) mondo in movimento. Sono le parole che ricorrono in questo mestiere. Bisognerebbe farne tesoro anche per gli altri.
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