domenica 16 dicembre 2012
«La scrupolosità, la precisione, anche una certa dose di pignoleria fanno parte delle caratteristiche di questa professione, il resto molto meno. Io per esempio amo moltissimo l'attività sportiva e la natura, in particolare la montagna, anzi devo dire che spesso le idee più brillanti per il mio lavoro mi sono venute durante uno sforzo prolungato in montagna…». Chi parla è un lessicografo, Mario Cannella. In un libro-intervista, pubblicato da Zanichelli, spiega che cosa sia il suo lavoro: quali capacità e attitudini richiede, in che modo si opera nella "fabbrica" di un vocabolario adeguandolo alla società in evoluzione, come scegliere le parole antiche da conservare e le nuove da inserire, quale atteggiamento avere di fronte alle parole provenienti da altre lingue o ai nuovi strumenti che l'informatica mette a disposizione. Nicola Zingarelli, presentando la quinta edizione del suo vocabolario nel 1935, scriveva: «Mancherà di sicuro molto per la perfezione: ché non si può far sempre tutto quel che si vuole, e le circostanze frastornano; e la materia è per se stessa la più irrequieta e sfuggevole. Ma mentre vivo, io sentirò l'obbligo di assisterla e fermarla e curarla». Scrupolosità, attenzione e cura del (dentro il) mondo in movimento. Sono le parole che ricorrono in questo mestiere. Bisognerebbe farne tesoro anche per gli altri.
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