Guardo le pagine di questo nostro giornale e penso come sopportano i suoi lettori le modeste righe dei miei scritti del sabato. Le notizie che danno vita alle altre pagine del giornale hanno un loro peso importante, mentre questo piccolo angolo di lettura è solo un modesto modo, a volte, per sfogare l'animo in un momento comune così difficile da sopportare. Oppure per raccontare qualcosa di buono per chi non sa trovarlo o vederlo attorno a sé. Mi è sembrato sempre facile, sopratutto nel tempo della mia giovinezza, cambiare il buio in un sopportabile grigio e poi almeno in un sopportabile bianco. Ho sempre pensato che questo poteva essere il modo migliore di affrontare la vita. È anche vero che debbo alla fortuna avere un carattere capace di cancellare le ombre oscure che ogni animo incontra nei suoi giorni ma ho anche visto quanto sia giusto affrontare con altri il piacere e la sfortuna, la gioia e il dolore. Come è più grande quella che chiamiamo felicità se possiamo dividerla o anche solo farla conoscere a una amica, mentre il dolore quando lo possiamo sopportare vicino ad altri quanto diventa meno duro e pesante. La storia dell'umanità ci aveva messo davanti, secolo per secolo, coloro che non giudicavano, non pensavano, non avevano il nostro modo di vivere e ci aiutava a credere quasi un dovere, e una giustizia eliminare la loro esistenza per imporre le nostre leggi. Ora questo vento di dolore ci insegna come siamo tutti uguali: ricchi e poveri, bianchi e neri, uomini e donne difronte alla stessa paura. Questo male che si è diffuso in tutto il mondo ci ha spaventato più di qualsiasi guerra, di ogni sconfitta. Ci ha fatto capire che siamo nati fratelli con le stesse debolezze e paure e per questo siamo obbligati a mantenere fra noi la pace, dobbiamo passare uno all'altro la mano dimenticando inutili vanità. Abbiamo visto come, chi ne è uscito salvo, ha cambiato il proprio modo di ragionare e di vivere. La carità che troppo spesso rinchiudiamo in qualche atto positivo verso chi chiede, sta invece nel coraggio di chi vede gli altri prima di se stesso. Queste e altre verità ci ha insegnato questo dolore che si è precipitato sul mondo in grande velocità e ora ci chiede fatica, volontà, sacrificio e intelligenza per trovarle la via che almeno lo precipiti in una parte lontana dell'universo!
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