Con il cuore e gli occhi sempre aperti al mondo
domenica 27 ottobre 2024
Vivere la fede significa avere occhi e orecchie per il mondo, oltre che mani per cambiare la storia. Uno stile che guidò in tutti i suoi incarichi il vescovo beato Bartolomeo di Breganze, pastore di Vicenza. Nato nel 1200, apparteneva all’antica famiglia di Breganze e da Vicenza fu mandato a studiare a Padova. Entrò poi giovanissimo nell’Ordine dei Predicatori: al tempo san Domenico era ancora in vita. Predicò in varie città dell’Emilia e della Lombardia spesso straziate dalle fazioni e ferite dal diffondersi delle eresie. Papa Gregorio IX lo nominò maestro del Sacro Palazzo, mentre Papa Innocenzo IV lo volle con sé al Concilio di Lione, nominandolo, nel 1253, vescovo di Limassol nell’isola di Cipro. Papa Alessandro IV, nel 1255, lo trasferì alla diocesi di Vicenza, da dove, costretto ad allontanarsi da Ezzelino da Romano, fu inviato come legato in Inghilterra. Sulla strada del ritorno si fermò a Parigi, visitando la corte reale: il sovrano, Luigi IX,
gli regalò una spina della Corona del Salvatore. Tornato a Vicenza vi fece costruire una chiesa detta della Sacra Corona, dove fu venerata la sacra spina, oltre a un Convento Domenicano. Ha scritto 430 opere, tra sermoni e opere di mistica. Morì nella sua Vicenza nel 1270, venendo sepolto nella “sua” chiesa della Santa Corona. Papa Pio VI ne ha confermato il culto proclamandolo beato l’11 settembre 1793. Altri santi. Sant’Evaristo, papa dal 97 al 105; san Gaudioso di Abitine, vescovo (IV-V sec.). Letture. Romano. Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52. Ambrosiano. At 8,26-39; Sal 65 (66); 1Tm 2,1-5; Mc 16,14b-20. Bizantino. Ef 2,4-10; Lc 8,41-56. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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