Sono sempre le donne a cogliere e accogliere tutta la sofferenza provocata dalla violenza prevaricatrice, ce lo confermano le tante voci delle testimoni del conflitto in corso in Ucraina così come ce lo ricordano anche le antiche voci di sette martiri dei primi secoli, santa Claudia e compagne. Si tratta di una vicenda che ebbe luogo ad Amiso, oggi in Turchia, all'inizio del IV secolo, al tempo dell'imperatore Massimino Daia (305-313) Claudia, Alessandra, Eufrasia, Matrona, Giuliana, Eufemia e Teodosia ebbero il coraggio di rivolgersi al preside della città, denunciando la crudeltà e l'ingiustizia nelle condanne a danno dei cristiani. Avendo osato opporsi all'autorità vennero portate davanti al giudice e venne chiesto loro, dopo essere state flagellate, di rinnegare la propria fede e di sacrificare agli dei. Tutte e sette le donne senza esitare rifiutarono di abiurare e di compiere i gesti dei riti pagani. Vennero quindi condannate a morte e gettate in una fornace ardente.
Altri santi. San Giovanni Nepomuceno, sacerdote e martire (1330-1383); santa Maria Giuseppina del Cuore di Gesù, fondatrice (1842-1912).
Letture. III Domenica di Quaresima. Romano. Es 3,1-8.13-15; Sal 102; 1Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9.
Ambrosiano. Dt 6,4a;18,9-22; Sal 105 (106); Rm 3,21-26; Gv 8,31-59.
Bizantino. Eb 4,14-5,6; Mc 8,34b-9,1.
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