Con cinque figli arrivati all'improvviso, per di più biondini e grandicelli, non è possibile passare inosservati. Però è quello che mamma e papà vorrebbero: che non si conoscesse affatto il loro nome e cognome, e nemmeno che proprio ieri sono stati eletti «famiglia più accogliente dell'anno» per il 2014 dall'associazione Amici dei bambini. Altri media forse lo faranno, Avvenire invece non ne rivelerà l'identità. Salvo raccontare che in un paesino del Nord Italia, accanto a un lago, giusto un anno fa dall'Ucraina sono arrivati quattro sorelle di 17, 16, 14 e 8 anni e un quinto fratello di 13 anni. Figli adottivi di una coppia speciale, e non solo per la scelta controcorrente di restare per quanto possibile nell'anonimato: già da novelli sposi avevano fondato un'associazione che a tutt'oggi si occupa di ristrutturare gli orfanotrofi del Paese ex-sovietico. È così che si imbattono nei 5 fratellini: prima li accolgono in Italia per brevi periodi, per le cosiddette «vacanze terapeutiche», poi fanno domanda di adozione. «Non se ne parla nemmeno, cinque figli in una volta sola!», si sentono rispondere dal Tribunale dei minorenni. E loro non si rassegnano al primo no, riprovano tre volte finché, al quarto tentativo, la loro caparbietà l'ha avuta vinta sulla burocrazia. I cinque diventano figli a tutti gli effetti e arrivano in Italia nel gennaio dell'anno scorso. Era scritto nel destino che in famiglia dovevano essere in sette. Ecco perché: «In casa abbiamo una matrioska – racconta la mamma – e sapete da quanti componenti è formata? Sette!».
Antonella Mariani
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