I principali conduttori dei talk show politici saranno costretti a breve al rientro anticipato dalle ferie. Le elezioni fissate al 25 settembre e la campagna elettorale “balneare” impongono un anticipo sulla tradizionale tabella di marcia televisiva, anche se, almeno di alcuni di questi talk non sentivamo la mancanza. Tra l'altro quelli estivi, come ad esempio Filorosso su Rai 3, sono apparsi migliori di quelli invernali. Si è notata una maggior voglia di ragionare. Gli ospiti hanno spesso dimostrato di avere finalmente qualcosa da dire. Intanto, per giocare d'anticipo, La7 ha varato La corsa al voto, il lunedì e il mercoledì alle 21,15. La prima notizia circa questo nuovo spazio informativo è che il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, è rimasto in ferie lasciando spazio a Paolo Celata e Alessandro De Angelis. La seconda notizia è che La corsa al voto assomiglia alle vecchie Tribune elettorali, ovvero i due giornalisti interrogano uno o al massimo due politici per volta. La stessa disposizione dello studio fa sì che i conduttori, seduti dietro una scrivania, abbiano in qualche modo un vantaggio psicologico sugli ospiti seduti di fronte a loro su delle poltroncine senza “protezione”. I politici, come al solito cercano di parlare per slogan, ma Celata e De Angelis tendono ad incalzarli, che adesso sembra pure una novità ancorché una consuetudine per dei giornalisti. Del resto quasi tutti i tg hanno ormai rinunciato alle interviste, quelle vere, incalzanti appunto, preferendo mandare in onda dichiarazioni senza contraddittorio postate sui social dal politico di turno. Quello a cui anche La corsa al voto non rinuncia è dare spazio a virologi e infettivologi trasformati di colpo in politologi e addirittura in candidati di prestigio grazie alla popolarità acquisita proprio in tv.