Le amiche Irene e Chiara, con un menù a tema floreale, sfidano Tamara e Gianni, amici dai tempi della scuola, che propongono piatti ispirati alle radici campane di lei. Innovazione contro tradizione. Alessia e Dino, coniugi, si confrontano con i loro avversari proponendo una serata dedicata alla medicina olistica che, stando a Wikipedia, sarebbe quella che nella cura non separa il corpo dalla mente. Prendiamo la definizione per buona e passiamo ai competitor: Simona e Lorenzo, madre e figlio, che puntano a una serata basata sulla scaramanzia partenopea. Cucina casereccia, invece, per Antonella e Lucy, altra coppia di amiche, che sfidano Simona e Pia, che preparano piatti della tradizione giudaico romanesca. Sono queste le coppie che si sono sfidate a suon di pietanze e accoglienza nelle prime puntate della nuova serie di Cortesie per gli ospiti in onda tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, alle 20,10 per un'ora su Real Time (canale 31 del digitale terrestre). Niente di originale, per carità. In tv, da un po' di anni a questa parte, sembrano esserci solo fornelli e prove di cuochi. L'originalità del programma in questione sta forse nell'essere meno competitivo, nell'evitare imprecazioni e piatti rotti e nel rivendicare una certa anzianità se si considera che questo è un format che va avanti dal 2005. In ogni appuntamento tre giudici, insieme alla coppia avversaria, vanno a casa prima di una e poi dell'altra delle coppie che hanno scelto di mettersi in gioco e dimostrare di essere le migliori nell'arte dell'ospitalità. I giudici di questa nuova edizione sono la scrittrice milanese, esperta di buone maniere, Csaba Dalla Zorza, lo chef varesino Roberto Valbuzzi e l'architetto romano Diego Thomas, esperto di interior design. Ciascuno di loro ha un compito: Csaba analizza lo stile di vita nel suo complesso, allestimento della tavola incluso; Roberto assaggia le pietanze; Diego commenta l'arredamento. Alla fine della puntata i giudici decidono il vincitore. Il valore del programma può essere rintracciato nell'educazione al bon ton e, come accennato, allo stile amicale della competizione. Ma non tutti possono partecipare. Al di là di una predisposizione verso le telecamere, stando almeno alle prime puntate, bisogna avere come minimo una casa dotata di terrazza con vista o un grande giardino.
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