Questa mattina papa Francesco ha celebrato la Messa a Casa Santa Marta insieme al Patriarca di Antiochia, Youssef Absi, e ai vescovi greco melkiti cattolici, in visita a Roma al termine del loro Sinodo tenuto in Libano all’inizio di febbraio. Lo riporta Vatican News.
Manifestare la Comunione ecclesiastica
Motivo della visita, la manifestazione pubblica della Comunione ecclesiastica tramite l'odierna celebrazione eucaristica, accordata dal Papa al neo eletto Patriarca, con una lettera del 22 giugno scorso. Ieri all’udienza ai membri del Sinodo greco melkita, Francesco aveva ricordato che «mai come in questi momenti, i pastori sono chiamati a manifestare, davanti al popolo di Dio che soffre, comunione, unità, vicinanza, solidarietà, trasparenza e testimonianza».
L'abbraccio con Pietro e la preghiera per un popolo che soffre
E stamattina il Papa è tornato a spiegare ancora il senso e il valore di questa comunione: «Questa Messa con il nostro fratello, patriarca Youssef, farà la apostolica communio: lui è padre di una Chiesa, di una Chiesa antichissima e viene ad abbracciare Pietro, a dire “io sono in comunione con Pietro”. Questo è quello che significa la cerimonia di oggi: l’abbraccio del padre di una Chiesa con Pietro. Una Chiesa ricca, con la propria teologia dentro la teologia cattolica, con la propria liturgia meravigliosa e con un popolo, in questo momento gran parte di questo popolo è crocifisso, come Gesù. Offriamo questa Messa per il popolo, per il popolo che soffre, per i cristiani perseguitati in Medio Oriente, che danno la vita, danno i beni, le proprietà perché sono cacciati via. E offriamo anche la Messa per il ministero del nostro fratello Youssef».