Vatican Media
È un messaggio sulla necessità di rilanciare l’amicizia tra i popoli e le persone in un mondo bellicoso quello che il Papa invia quest’anno ai partecipanti del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini (20-26 agosto) che si aprirà domenica con il cardinale Zuppi e si concluderà di fatto con il presidente Mattarella venerdì. IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO
«Purtroppo, la guerra e le divisioni seminano nei cuori rancori e paure, e l’altro diverso da me è percepito spesso come un rivale -scrive il segretario di stato cardinale Parolin illustrando il Messaggio -. La comunicazione globale e pervasiva fa sì che questo atteggiamento diffuso diventi una mentalità, che le differenze appaiano sintomi di ostilità e si verifichi una sorta di epidemia di inimicizia. In tale contesto, il titolo del Meeting suona audace: "L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile". Audace perché va nettamente controtendenza, in un tempo segnato da individualismo e indifferenza, che generano solitudine e tante forme di scarto».
Secondo la Santa Sede quella attuale «è una situazione dalla quale è impossibile uscire con le proprie forze» ma «lo Spirito di Cristo risorto ha rotto la solitudine donando all’uomo la sua amicizia, come pura grazia. Lo ricordava Don Giussani con parole che hanno suggerito il titolo del Meeting di quest’anno».
«Rivolgendosi ai giovani, il Santo Padre ha esaltato il valore della vera amicizia, che allarga il cuore: "Gli amici fedeli [...] sono un riflesso dell’affetto del Signore, della sua consolazione e della sua presenza amorevole. Avere amici ci insegna ad aprirci, a capire, a prenderci cura degli altri, a uscire dalla nostra comodità e dall’isolamento, a condividere la vita" (Christus vivit, 151). E possiamo accostargli quest’altra riflessione di Don Giussani: "La vera natura dell’amicizia è vivere liberamente insieme per il destino. Non può esserci amicizia tra di noi, non possiamo dirci amici, se non amiamo il destino dell’altro sopra ogni cosa, al di là di qualsiasi tornaconto" (Attraverso la compagnia dei credenti, Milano 2021, 184)».
«La legge dell’amicizia è stata fissata da Gesù con queste parole: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici" (Gv 15,13). Per questo, scrive Parolin, «il Santo Padre chiede ai cristiani e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà di non rimanere sordi davanti al grido che sale a Dio da questo nostro mondo. Non bastano i discorsi, occorrono piuttosto "gesti concreti" e "scelte condivise" che costruiscano una cultura di pace lì dove ciascuno di noi si trova a vivere: "riconciliarci in famiglia, con gli amici o con i vicini, pregare per chi ci ha ferito, riconoscere e aiutare chi è nel bisogno, portare una parola di pace a scuola, in università o nella vita sociale, ungere di prossimità qualcuno che si sente solo..." (Discorso al Meeting mondiale sulla fraternità umana “Not alone”, 10 giugno 2023). È una strada che tutti possono percorrere e la Chiesa non si stanca di incoraggiare a percorrerla, praticando quasi con ostinazione questa suprema virtù umana e cristiana».
Papa Francesco auspica dunque «che il Meeting per l’amicizia tra i popoli continui a promuovere la cultura dell’incontro, aperto a tutti, nessuno escluso, perché in chiunque c’è un riflesso del Padre che "dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa" (At 17,25). Possa ognuno dei partecipanti imparare un po’ ad accostare gli altri alla maniera di Gesù, che "sempre tende la mano, sempre cerca di sollevare, di fare in modo che la gente guarisca, che sia felice, che incontri Dio" (Catechesi, 7 agosto 2019). Così che crescano l’amicizia sociale e l’amicizia tra i popoli» conclude il messaggio.