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«Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C'è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità».
È quanto ha scritto papa Francesco in una lettera del 14 marzo indirizzata al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, e pubblicata oggi sul quotidiano.
«Mentre la guerra non fa che devastare le comunita' e l'ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità. Le religioni, inoltre, possono attingere alle spiritualità dei popoli per riaccendere il desiderio della fratellanza e della giustizia, la speranza della pace. Tutto questo chiede impegno, lavoro, silenzio, parole», ha continuato il pontefice nella missiva, scritta in risposta a un messaggio di augurio di Fontana per la sua salute.
Il Pontefice argentino, dal Policlinico Gemelli dove si trova ricoverato da oltre un mese, ha lanciato un'esortazione al direttore del Corriere e a «tutti coloro che dedicano lavoro e intelligenza a informare, attraverso strumenti di comunicazione che ormai uniscono il nostro mondo in tempo reale: sentite tutta l'importanza delle parole. Non sono mai soltanto parole: sono fatti che costruiscono gli ambienti umani. Possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene».