Nella prima domenica di Avvento, il Papa all’Angelus richiama tutti i fedeli a non essere dominati dalle cose di questo mondo, a non dipendere dalle proprie sicurezze, perché il Signore arriva inaspettato. Dopo la preghiera mariana il pensiero di Francesco è corso alle popolazioni del Centro America - colpite nei giorni scorsi dall’uragano Otto e dal sisma - e a quelle alluvionate del Nord Italia.
“La visita del Signore all’umanità”, ha commentato il Papa il Vangelo domenicale, avviene in tre tempi. La prima è avvenuta con l’incarnazione, la seconda avviene nel presente di ogni giorno, la terza è quella che avverrà alla fine dei tempi:
“Il Vangelo non vuole farci paura, ma aprire il nostro orizzonte alla dimensione ulteriore, più grande, che da una parte relativizza le cose di ogni giorno ma al tempo stesso le rende preziose, decisive”.
“La relazione con il Dio-che-viene-a-visitarci – ha osservato Francesco - dà a ogni gesto, a ogni cosa una luce diversa, uno spessore, un valore simbolico.” E da questa prospettiva viene anche un invito alla sobrietà”:
“…a non essere dominati dalle cose di questo mondo, dalle realtà materiali, ma piuttosto a governarle. Se, al contrario, ci lasciamo condizionare e sopraffare da esse, non possiamo percepire che c’è qualcosa di molto più importante: il nostro incontro finale con il Signore: e questo è l’importante”.
Infatti, “come dice il Vangelo ‘due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato’": “È un invito alla vigilanza, perché non sapendo quando Egli verrà, bisogna essere sempre pronti a partire”.
Dunque, “in questo tempo di Avvento, siamo chiamati ad allargare l’orizzonte del nostro cuore”:
“…a farci sorprendere dalla vita che si presenta ogni giorno con le sue novità. Per fare ciò occorre imparare a non dipendere dalle nostre sicurezze, dai nostri schemi consolidati, perché il Signore viene nell’ora in cui non immaginiamo. Viene per introdurci in una dimensione più bella e più grande”.
Quindi l’invocazione del Papa alla Madonna: “... ci aiuti a non considerarci proprietari della nostra vita, a non fare resistenza quando il Signore viene per cambiarla, ma ad essere pronti a lasciarci visitare da Lui, ospite atteso e gradito anche se sconvolge i nostri piani”.
E poi ancora, nel dopo Angelus, un pesniero speciale di Francesco: “…vorrei assicurare la mia preghiera per le popolazioni del Centro America, specialmente Costa Rica e Nicaragua, colpite da un uragano e, quest’ultimo, anche da un forte sisma. E prego anche per quelle del Nord Italia che soffrono per le alluvioni”.
Infine un saluto a tutti i fedeli in piazza San Pietro per "un buon cammino di Avvento“: "Che sia un tempo di speranza! Andare incontro al Signore che viene incontro a noi. La speranza vera, fondata sulla fedeltà di Dio e sulla nostra responsabilità. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.