Il Papa è vicino alla popolazione del Perù, “duramente colpita da devastanti alluvioni”. Francesco si è espresso in questo modo subito dopo l’Angelus a piazza San Pietro, ricordando, tra l’altro, l’importanza durante la Quaresima di avvicinarci a Gesù, “incontrarlo nella preghiera in un dialogo cuore a cuore”, e diventare "artefici di riconciliazione" Il pontefice ha anche ricordato la festa dei papà.
Serve riscoprire il valore del dono del Battesimo. All’Angelus, il Papa ha ricordato il Vangelo del giorno, col dialogo tra Gesù e la Samaritana. Francesco dunque ha sottolineato che “l’acqua che dona la vita eterna è stata effusa nei nostri cuori nel giorno del nostro Battesimo; allora Dio ci ha trasformati e riempiti della sua grazia”: “Ma può darsi che questo grande dono lo abbiamo dimenticato, o ridotto a un mero dato anagrafico; e forse andiamo in cerca di 'pozzi' le cui acque non ci dissetano. Quando dimentichiamo la vera acqua, andiamo in cerca di pozzi che non hanno acque pulite”.
Dunque, il Vangelo di oggi è "proprio per noi! Non solo per la samaritana, per noi! – ha detto il Pontefice - Certo, noi già lo conosciamo, ma forse non lo abbiamo ancora incontrato personalmente. Sappiamo chi è Gesù, ma forse non l’ho incontrato personalmente, parlando con lui e non lo abbiamo ancora riconosciuto come il nostro Salvatore”: “Questo tempo di Quaresima è l’occasione buona per avvicinarci a Lui, incontrarlo nella preghiera in un dialogo cuore a cuore, parlare con Lui, ascoltare Lui; è l’occasione buona per vedere il suo volto anche nel volto di un fratello o di una sorelle sofferente. In questo modo possiamo rinnovare in noi la grazia del Battesimo, dissetarci alla fonte della Parola di Dio e del suo Santo Spirito; e così scoprire anche la gioia di diventare artefici di riconciliazione e strumenti di pace nella vita quotidiana.”.
Subito dopo l’Angelus, Francesco ha assicurato la sua “vicinanza alla cara popolazione del Perù, duramente colpita da devastanti alluvioni. Prego per le vittime e per quanti sono impegnati nel prestare soccorso”.
Poi, un pensiero per Josef Mayr-Nusser, proclamato Beato sabato a Bolzano. Un padre di famiglia, esponente dell’Azione Cattolica, morto martire perché si rifiutò di aderire al nazismo per fedeltà al Vangelo: “Per la sua grande levatura morale e spirituale egli costituisce un modello per i fedeli laici, specialmente per i papà, che oggi ricordiamo con grande affetto, anche se la festa liturgica di san Giuseppe si festeggia domani perché oggi è domenica. Salutiamo tutti i papà con un grande applauso. ”.