Cercivento, il progetto “Una Bibbia a cielo aperto”: la Piazza della Salvezza - Associazione “Una Bibbia a cielo aperto”
A volte basta una idea per cambiare il volto di un paese, modificarne la narrazione e accendere l’interesse di chi guarda. A Cercivento, antico borgo in provincia di Udine, sulle Alpi Carniche, quasi al confine con l’Austria e fuori dalle rotte più battute, è successo proprio questo. Qui un giorno l’idea è arrivata puntando in alto e si è costruita partendo dal basso. Nel dialogo fra parrocchia, amministrazione e comunità, settecento abitanti, Cercivento è diventata in pochi anni “Una Bibbia a cielo aperto”. Ogni casa una tela su cui dipingere un’immagine che sorprende, una pagina dove scrivere un messaggio silenzioso e profondo che indica la strada. Mosaici, murales, affreschi hanno trasformato il piccolo paese di montagna in un luogo che vale la deviazione, che si fa meta da visitare con lo sguardo all’insù, vista e anima. Sui muri di Cercivento scorre il racconto visivo della Sacra Scrittura, con citazioni in lingua italiana e friulana, percorso culturale e di riflessione spirituale a disposizione dei turisti e di tutti coloro che vogliono scoprire una bellezza inattesa. Un cammino personale e universale, accessibile a tutti, che si può compiere in poche ore, a piedi e in bicicletta (sul sito unabibbiaacieloaperto.it tutte le info e la prenotazione di visite guidate).
Cercivento, un'immagine del progetto “Una Bibbia a cielo aperto”: - G.Matarazzo
Il progetto nasce attorno alla Pieve di San Martino (che fa parte del suggestivo Cammino delle Pievi della Carnia in Friuli-Venezia Giulia) e all’intuizione di don Harry Della Pietra, 65 anni, parroco di Cercivento, Ligosullo, Sutrio e Treppo Carnico, vicario della Forania della Montagna e coordinatore della Collaborazione pastorale di Paluzza. Un’idea condivisa e partecipata, che si è concretizzata, tassello dopo tassello, dopo un confronto con il padre spirituale e con il vescovo di allora, Andrea Bruno Mazzocato, che ha sostenuto fin dall’inizio l’iniziativa, esempio di «fede genuina e coraggio». «Il progetto – racconta don Della Pietra – va avanti grazie all'impegno di tanti, di persone che hanno aderito dando la disponibilità dei muri delle loro case per le opere e di imprenditori che ne hanno sostenuto con entusiasmo la realizzazione. La comunità ne esce arricchita partecipando a un'opera che rende più bello il paese e alimenta la voglia di prendersi cura di ogni angolo del borgo. Un’opera di valorizzazione che ha permesso anche di mettere in luce il valore architettonico di alcune case del ‘600 e del ‘700 realizzate grazie ai soldi inviati a casa dai cramars, commercianti che partivano da queste terre verso il nord Europa o l'est, soprattutto la Pannonia».
Cercivento, un'immagine del progetto “Una Bibbia a cielo aperto”: - Associazione “Una Bibbia a cielo aperto”
Si comincia dall’inizio, dalla Genesi: «Fasìn l'om sul nestri stamp, che nus semei» (Gjen 1,26). Ovvero: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza» (Gen 1,26). Si apre così la Via della Salvezza. Dalla Creazione si continua con il Sacrificio di Isacco, l’Esodo, il dono della Legge, la profezia di Natan, l’Annunciazione, la Crocifissione, la Resurrezione, la Pentecoste, la Gerusalemme Celeste. Sono i primi dieci grandi mosaici realizzati nel 2012. Negli anni il cammino si è arricchito di nuove opere per disegnare la Via di Maria, la Via della Misericordia, la Via della Fede; e ancora Gesù nei quattro Vangeli, la Trasfigurazione, il Buon Samaritano per finire con il Giudizio Universale che riproduce l’affresco realizzato da Michelangelo Buonarroti, fra il 1536 e il 1541 nella Cappella Sistina: a pochi passi da Casa Citârs in Vie da Visinie tra le antiche case, si apre grandiosa alla vista l’immagine ad altissima risoluzione dell’opera originale inviata dai Musei Vaticani, trasferita con la tecnica della fotoceramica su un grande mosaico di 5,1 x 5,7 metri, formato da 323 piastrelle 30x30 cm. «Così le sante immagini si fanno silenziosa parola. All’aperto, sulle strade», annota Paolo Orlando, autore dei primi bozzetti delle opere realizzate dalla Scuola dei Mosaicisti di Spilimbergo e delle meravigliose volte affrescate della canonica con gli episodi salienti della vita di Gesù, altro gioiello assolutamente da visitare.
Cercivento, un'immagine del progetto “Una Bibbia a cielo aperto”: sopra, l’icona della Visitazione, lungo la Via di Maria: “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46); a destra, alcune opere della Piazza della Salvezza - Luca Repetti / Associazione “Una Bibbia a cielo aperto”
Le opere della “Bibbia a cielo aperto” sono una quarantina, ma se ne aggiungeranno presto altre sette, lungo la strada che dalla chiesa conduce al cimitero, per comporre la Via della Speranza che sarà inaugurata il prossimo anno in coincidenza con il Giubileo, dedicato proprio ai “Pellegrini di speranza”: «Qual è la madre di ogni speranza, se non il Paradiso?», sottolinea il parroco. Sabato 20 luglio, alle 15, in occasione del convegno annuale di Cercivento che lega “L’Oriente e l’Occidente cristiano”, sul tema “La preghiera sorgente di unità e di pace” (l’inizio dei lavori è per le 9,30 alla Pieve), saranno svelate le prime due opere, realizzate dallo studio iconografico Lo Scriptorium di Giovanni Raffa e Laura Renzi. «Su questo percorso, guardando a nord, si vedono le stelle: una di queste opere sarà il volto di Gesù con la stella polare», aggiunge don Harry. E se come ogni anno non mancherà la mostra iconografia della Fondazione “Russia Cristiana - Scuola di Seriate”, la mattina si discuterà di preghiera e di pace, nel solco tracciato da papa Francesco, in un appuntamento che scandisce da anni il dibattito della chiesa friulana. Un tema declinato da autorevoli voci: padre Dusan Djukanovic, il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, e padre Maurizio Botta, prefetto dell'Oratorio Secolare San Filippo Neri.
La canonica della Pieve di San Martino affrescata da Paolo Orlando - Luca Laureati / Associazione “Una Bibbia a cielo aperto”
A introdurre i lavori, l’arcivescovo di Udine, Riccardo Lamba, da pochi mesi in diocesi, che ha avuto già modo di visitare e apprezzare il lavoro compiuto dalla comunità di Cercivento: «Sin dai primi secoli dell’era cristiana – dice il presule –, le rappresentazioni artistiche degli eventi della storia della salvezza in genere, e della vita di Gesù Cristo in particolare, sono state, accanto all’annunzio pasquale e alla predicazione, lo strumento più immediato e diffuso di evangelizzazione, di comunicazione dei contenuti fondamentali della fede cristiana, attingendo alla Parola di Dio, in modo tale che fosse la Parola di Dio stessa a “illuminare” il cammino del Popolo di Dio. Anche in questo nostro tempo in cui si parla di “nuova” evangelizzazione e addirittura di “prima” evangelizzazione – conclude Lamba –, il progetto “Cercivento: una Bibbia a cielo aperto”, insieme a tante altre iniziative (si pensi al vicino borgo d’arte di Illegio, ndr), credo che vada considerato come un dono dello Spirito Santo che, in modo sempre nuovo e creativo, vuole portare “luce” nel cuore di quanti di noi si accosteranno alle opere d’arte, per conoscere, attraverso la contemplazione delle rappresentazioni artistiche ispirate alla Parola di Dio, il Figlio di Dio, Gesù Cristo, nostro Salvatore e nostra Speranza».
Cercivento, un'immagine del progetto “Una Bibbia a cielo aperto”: il Giudizio Universale - Associazione “Una Bibbia a cielo aperto”
Non è un caso quindi che, in vista del Giubileo, Cercivento insieme a Tarvisio, Venzone e Aquileia sia stata scelta come tappa imprescindibile nel cammino della Romea Strata, e che l’Associazione “Una Bibbia a cielo aperto” sia stata protagonista a Trieste, alla 50esima Settimana sociale dei cattolici in Italia, fra le cento realtà ed esperienze simbolo del volto della Chiesa che tesse le trame buone della società. « I messaggi lasciati nel libro delle firme dei visitatori incoraggiano a proseguire su questa strada: la bellezza come esperienza che coinvolge, colpisce, affascina e spinge a pensare alla propria vita, sia chi crede sia chi non crede», ricorda il don Harry, aggiungendo un aneddoto: «Nando Bonini, chitarrista di Vasco, che è stato a Cercivento, ha raccontato che la sua “conversione” è avvenuta davanti alla statua della Madonna: lì ha percepito che quello che stava facendo nella vita non portava bene. Una storia che dimostra l'importanza delle immagini sacre, perché rappresentano delle occasioni preziose di riflessione su quello che siamo e vogliamo diventare». In un clima sociale e culturale sempre più secolarizzato, quello di Cercivento è un piccolo miracolo.