Daniele Lorenzo, Roma
Dei nonni, oggi, si fa un gran parlare. Per diversi motivi, tutti importanti, tali da porre la questione all’ordine del giorno. Innanzitutto perché la società italiana invecchia, a causa della crisi demografica e della maggiore aspettativa di vita: la popolazione appartenente alla terza età ha ormai raggiunto un terzo del totale, e l’attuale assetto della previdenza sociale, del welfare state, del sistema assistenziale mostra la corda, necessitando di un ridisegno profondo. Altro aspetto evidente è il ruolo sussidiario che i nonni svolgono nell’istituto familiare e nell’economia domestica, occupandosi molto spesso – laddove papà e mamma lavorano entrambi fuori casa – della cura e della crescita dei nipotini. Infine c’è il solito consumismo, che trova nella terza età una fiorente possibilità di mercato: palestre, cure termali, viaggi e letture per i pensionati ecc. Viceversa, forse è ancora carente la considerazione degli anziani alla luce della fede cristiana, come persone che hanno già compiuto gran parte del percorso terreno e che ci tramandano la fede secondo una modalità vissuta; fede che dà significato, positività e un ruolo educante anche all’autunno della vita, come testimoniano le esperienze da lei citate. A questo riguardo conviene andare a rileggere un passo, più che mai attuale, della stupenda Lettera che il Santo Padre Giovanni Paolo II indirizzò agli anziani il 1° ottobre 1999: « ... La comunità cristiana può ricevere molto dalla serena presenza di chi è avanti negli anni. Penso, soprattutto, all’evangelizzazione: la sua efficacia non dipende principalmente dall’efficienza operativa. In quante famiglie i nipotini ricevono dai nonni i primi rudimenti della fede! Ma sono molti altri i campi a cui può estendersi il benefico apporto degli anziani. Lo Spirito agisce come e dove vuole, servendosi non di rado di vie umane che agli occhi del mondo appaiono di poco conto. Quanti trovano comprensione e conforto in persone anziane, sole o ammalate, ma capaci di infondere coraggio mediante il consiglio amorevole, la silenziosa preghiera, la testimonianza della sofferenza accolta con paziente abbandono! Proprio mentre vengono meno le energie e si riducono le capacità operative, questi nostri fratelli e sorelle diventano più preziosi nel disegno misterioso della Provvidenza » . Quanto alle iniziative che l’Azione cattolica sta portando avanti, su alcuni aspetti precedendo una sensibilità generale, sappia che a me fa solo piacere che lei lo ricordi. Vengo da lì anch’io, e l’Ac, una volta che la si incontra davvero, resta nell’anima.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: