Sono circa un migliaio i civili ancora nascosti nei sotterranei dell'acciaieria Azovstal, una cittadella industriale a Mariupol che continua a resistere dopo la caduta del resto del porto sul mar d'Azov. Nelle immagini diffuse dal battaglione Azov le testimonianze di chi a Mariupol vive ormai da quasi due mesi in quello che un tempo è stato uno dei siti produttivi più importanti di tutto il Paese. Oltre ai combattenti, rifugiati nei sotterranei anche gli addetti all'impianto, le loro famiglie e i foreign fighters arrivati in Ucraina per combattere contro la Russia. .
Il video girato il 21 aprile - stando alle informazioni diffuse dal quotidiano ucraino Kyiv Independent - mostra soldati ucraini che portano cibo ai civili: donne e bambini ma anche neonati che sono rifugiati nei sotterranei dello stabilimento Azovstal da quasi due mesi. Una sorta di accampamento per scampare alle bombe lanciate dall'esercito russo. Immagini – rilanciate dal canale YouTube del reggimento Azov – che raccontano la vita nei bunker delle acciaierie di Azovstal nelle ore dell’assedio di Mariupol.
Secondo quanto riporta Ukrainska Pravda, i bambini parlano di voler vedere la luce del sole e abbracciare i parenti. Le madri, invece, dicono di essere preoccupate: chiedono un «corridoio umanitario sicuro per lasciare la città». Nei giorni scorsi, le autorità ucraine avevano quantificato in circa un migliaio il numero di civili rimasti fra tutti quelli che avevano scelto le cantine di Azovstal come rifugio per proteggerli dalle bombe e dalla distruzione fin dai primi giorni dell'assedio russo.
⚡️Mariupol defenders post new video of people trapped in Azovstal.
— The Kyiv Independent (@KyivIndependent) April 23, 2022
The April 21 video shows Azov fighters bringing food to civilians, mostly women and children, who have been sheltering in the basements of the Azovstal plant for nearly two months.https://t.co/WyRaM30SI6