martedì 12 aprile 2022
Il presidente russo: impossibile isolare la Russia. Zelensky: gli Stati dell'Ue fissino le date per lo stop all'import di gas. E denuncia: le truppe di Mosca hanno lasciato mine ovunque
Una squadra investigativa internazionale sui crimini di guerra, con la procuratrice generale dell'Ucraina Iryna Venediktova, è stata oggi a Bucha

Una squadra investigativa internazionale sui crimini di guerra, con la procuratrice generale dell'Ucraina Iryna Venediktova, è stata oggi a Bucha - Ansa

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Il presidente russo Vladimir Putin chiude ai negoziati e al dialogo diplomatico con l'Ucraina. "Gli ucraini hanno spinto i negoziati in un vicolo cieco, sono loro che hanno creato difficoltà a portarli a un livello accettabile e l'operazione militare andrà avanti finché non ci saranno negoziati accettabili" ha detto.

Secondo la ricostruzione del Cremlino l'Ucraina non avrebbe rispettato gli accordi raggiunti con la Russia a Istanbul e verrebbe usata come uno strumento per raggiungere "gli obiettivi dell'Occidente indipendentemente dal benessere del popolo ucraino". Putin non ha dubbi sul fatto che il "nobile" obiettivo di proteggere il Donbass verrà raggiunto. "Questo è quello che accadrà. Non ci sono dubbi", ha detto parlando ai lavoratori dell'industria spaziale. "Il principale obiettivo è aiutare le persone nel Donbass e lo dovevamo fare perché le autorità di Kiev, incoraggiate dall'Occidente, si rifiutavano di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica dei problemi del Donbass".

"La Russia non si chiuderà, è impossibile isolarla", ha aggiunto. Putin afferma che la Russia "è pronta a cooperare con tutti i partner che lo desiderano" e "non ha intenzione di chiudersi". "Non abbiamo intenzione di chiuderci - assicura -, nel mondo moderno è totalmente impossibile isolare rigorosamente qualcuno e completamente impossibile isolare un Paese così grande come la Russia. Quindi lavoreremo con i partner che vogliono interagire".

Putin ha parlato anche degli orrori di Bucha, bollandoli di falsità. Secondo l'agenzia Tass, il presidente russo ha detto di aver ricevuto da Lukashenko documenti su Bucha che proverebbero che si tratta di un "fake".

A Bucha sono stati trovati finora 403 corpi di civili uccisi dalle truppe russe nei giorni dell'occupazione, ha detto il sindaco Anatoliy Fedoruk, precisando che il numero non è definitivo e che è troppo presto perché i residenti fuggiti tornino nelle loro case.

A Mariupol colpito il centro Caritas: 7 vittime e due rapite

È stata distrutta la sede della Caritas Ucraina di Mariupol e ci sono vittime. A dare la notizia è stata la Caritas Ucraina su Twitter e, raggiunta ieri sera dal Sir, la presidente dell'organizzazione Tetiana Stawnychy ha confermato. L'edificio è stato colpito da un carro armato russo. In quel momento, c'erano persone che si nascondevano nel centro dai bombardamenti. Sette persone sono morte, tra cui due dello staff. "È una tragedia per tutti noi", dice Tetiana Stawnychy, "specialmente per la nostra comunità Caritas di Mariupol. Non abbiamo altre informazioni al momento e non è possibile recarsi sul posto". Il centro - racconta la presidente Caritas - in realtà non stava lavorando. La città è sotto bombardamento e le persone avevano trovato lì un rifugio.

"Questa drammatica notizia lascia la famiglia Caritas inorridita e scioccata. Ci uniamo nel dolore e nella solidarietà alla sofferenza delle famiglie e dei nostri colleghi di Caritas Ucraina che stanno vivendo questa tragedia" ha detto il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John. L'attacco, di cui si è avuta notizia solo ieri sera, è avvenuto probabilmente il 15 marzo. Le vittime sarebbero due volontarie e cinque loro familiari. Non solo: il direttore della Caritas di Mariupol, Fr. Rostyslav Spryniuk, in un'intervista a Tv2000 ha detto che due operatrici sono state forzatamente portate in Russia. (GUARDA QUI)

La situazione sul campo, nel 48esimo giorno di guerra, vede le forze russe che spingono per prendere il controllo totale di Mariupol, per poi catturare Popasna e lanciare successivamente un'offensiva in direzione di Kurakhove per raggiungere i confini amministrativi della regione di Donetsk.

Zelensky: gli Stati Ue decidano la data dello stop al gas russo

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un discorso via video al Parlamento lituano, ha chiesto ai Paesi dell'Unione Europea di fissare un termine, Stato per Stato, entro il quale verranno interrotte le importazioni di gas russo. Zelensky ha chiesto inoltre all'Ue di sanzionare tutte le banche russe e il settore petrolifero russo.

Precedentemente Zelensky aveva dichiarato: "Chi non ci aiuta, si assume la responsabilità dei morti ucraini". "Presto sarà necessario un maggiore supporto militare. Le vite degli ucraini si stanno perdendo, vite che non possono più essere restituite. E questa è anche responsabilità di coloro che ancora conservano nel proprio arsenale le armi di cui l'Ucraina ha bisogno. Responsabilità che rimarrà per sempre nella storia. Se avessimo jet, veicoli corazzati pesanti, artiglieria saremmo in grado di porre fine a questa guerra".

Si temono attacchi chimici su Mariupol con droni

Sullo sfondo resta la preoccupazione per il ricorso dei russi alle armi chimiche. Secondo quanto riferito dal battaglione Azov, a Mariupol un drone avrebbe lanciato delle sostanze tossiche sui difensori della città. Tre persone hanno evidenziato "chiari segni di avvelenamento chimico", per nessuno di loro ci sono "gravi conseguenze" per la salute. Zelensky ha ribadito la "preoccupazione per un possibile attacco con armi chimiche nella nuova fase del terrore", senza confermare il loro utilizzo a Mariupol da parte dei russi. Del resto gli Usa hanno "informazioni credibili" secondo le quali la Russia potrebbe usare "agenti chimici" nell'offensiva per prendere Mariupol. "Condividiamo queste informazioni con l'Ucraina e "siamo in contatto diretto con i nostri partner per determinare quello che sta avvenendo, è un vero motivo di preoccupazione",
ha affermato il segretario di Stato, Antony Blinken, senza confermare le accuse avanzata da Kiev secondo cui Mosca ha già fatto uso di armi chimiche a Mariupol.

«Oltre 5.800 casi di crimini di guerra»

Secondo la procuratrice generale dell'Ucraina, Iryna Venediktova, al momento sono oltre "5.800 i casi" di crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. "Qui stiamo ancora riesumando cadaveri dalle fosse comuni" per quelli che "non sono solo crimini di guerra ma anche crimini contro l'umanità". Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha dichiarato che "se le prove ci diranno che Putin è responsabile di crimini di guerra, sarà perseguito per questo".

«I russi hanno lasciato mine ovunque»

Zelensky sottolinea inoltre che "le truppe russe hanno lasciato mine ovunque, nelle case, nelle strade, nelle auto, nelle porte: hanno fatto di tutto per rendere il più pericoloso possibile il ritorno in queste aree, hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra". A nord di Kiev sono "centinaia di migliaia gli oggetti pericolosi trovati, soprattutto, mine e proiettili inesplosi".

Johnson e Biden: più sostegno economico e militare

Il premier britannico, Boris Johnson, e il presidente Usa, Joe Biden, hanno avuto una conversazione telefonica in cui hanno discusso la "necessità di rafforzare il sostegno economico e militare all'Ucraina". Lo ha reso noto Downing Street.

La tragedia di una famiglia: sterminati mentre fuggivano

Volevano scappare, come tanti, dalla propria città assediata dalle bombe. Ma la loro fuga, a bordo di un’auto, con i fazzoletti bianchi e la scritta «bambini», è finita in tragedia. Quasi un’intera famiglia, cinque persone tra cui due donne, una nonna, un adolescente e un bimbo di due anni, è stata sterminata dal fuoco russo in un villaggio a est di Kiev. Una tragedia accaduta a metà marzo, durante l’occupazione russa, ma scoperta solo ora che la polizia ucraina sta gradualmente tornando sulle aree lasciate dagli occupanti. «L’altro giorno, mentre puliva il territorio, la polizia della regione di Kiev ha trovato l’auto colpita e i cadaveri», ha raccontato il capo della polizia regionale di Kiev, Andriy Nebitov, che su Facebook ha pubblicato anche le foto e un video girato sul luogo della tragedia. Sulla strada vicino al villaggio di Gavronshchina, poco lontano da Makariv, a ovest di Kiev, c’era l’auto, crivellata di colpi, con gli sportelli divelti, i vetri in frantumi. La tragedia è stata ricostruita da Nebitov: «Gli occupanti hanno sparato a una famiglia con un Bmp», un carro armato di fabbricazione sovietica. «Un bambino di 2 anni, un adolescente e 3 donne sono stati uccisi», ha aggiunto. Le tre donne avevano un’età intorno ai 30, 50 e 70 anni. I due minori, uno di due anni e uno di 14, sono morti sul colpo. L’uomo al volante, probabilmente il padre, è invece riuscito a sopravvivere: è stato ricoverato in ospedale con ferite gravi. Stavano cercando di scappare dal loro villaggio occupato dai russi. Sull’auto avevano fazzoletti bianchi e la scritta «bambini».

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