lunedì 4 dicembre 2023
Bufera a Dubai per le parole di Ahmed al Jaber, presidente della Cop28 e alla guida della compagnia petrolifera degli Emirati Arabi. Guterres (Onu): si rischia il negazionismo. Poi la precisazione
Il sultano Ahmed al Jaber, ministro dell'Industria degli Emirati Arabi e presidente della Cop28

Il sultano Ahmed al Jaber, ministro dell'Industria degli Emirati Arabi e presidente della Cop28 - Ansa

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La Conferenza sul clima in corso a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è stata scossa domenica da un intervento che ha ridato fiato e voce a chi aveva espresso dubbi sull’opportunità di ospitare la Cop28 in un Paese che è il settimo produttore di greggio al mondo.

Durante uno scambio di opinioni in un forum online con l'ex leader irlandese Mary Robinson, il sultano Ahmed al Jaber, ministro dell'Industria degli Emirati Arabi e amministratore delegato della compagnia petrolifera statale, ha affermato che «nessuna scienza sostiene che l'eliminazione graduale del petrolio risolverà i problemi del clima» e che «l'eliminazione dei combustibili fossili riporterebbe il mondo nelle caverne»

Le parole di al Jaber, 50 anni, che è anche inviato per il clima degli Emirati Arabi Uniti e presidente della Cop28, hanno sollevato immediatamente un polverone. Tanto che lunedì, durante una conferenza stampa, il sultano ha dovuto fare una precisazione, dichiarando pubblicamente di «rispettare le raccomandazioni della scienza sul cambiamento climatico». «Sono ingegnere - ha spiegato -, ho rispetto nella scienza. Sono un economista e combino la passione per la scienza e il business. La scienza è al centro del mio progresso nella carriera. Rispetto numeri e dati. C'è confusione e ci sono cattive interpretazioni. Aiutatemi a chiarire questi concetti».

A diffondere l'audio, rubato nel corso di una sessione dei lavori, era stato un consorzio di giornalisti investigativi, Climate Reporting, e i commenti di al Jaber sono stati riportati in un video dal quotidiano online "The Guardian". «L'1.5 è la mia stella polare – aveva dichiarato al Jabel riferendosi agli obiettivi di Parigi in termini di aumento della temperatura globale - e, nella mia mente, la riduzione e l'eliminazione graduale dei combustibili fossili è inevitabile, è essenziale. Tuttavia dobbiamo essere reali, seri e pragmatici al riguardo».

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che nei giorni scorsi aveva parlato di «destino dell’umanità in bilico» a causa dell’emergenza climatica, e aveva invitato a intervenire per «evitare lo schianto», ha espresso indignazione per le parole di al Jaber. «Si tratta di affermazioni gravissime e assolutamente preoccupanti, sull'orlo del negazionismo climatico», ha detto Guterres. Molti partecipanti alla Conferenza hanno chiesto esplicitamente le dimissioni di al Jaber.

L'inviato speciale degli Emirati è da tempo nel mirino degli ambientalisti che lo accusano di conflitto di interessi, essendo il numero uno di Adnoc, la compagnia petrolifera statale. Un portavoce della Cop28 è intervenuto a sua difesa: «Gli scenari 1.5C dell'Iea e dell'Ipcc affermano chiaramente che i combustibili fossili dovranno svolgere un ruolo nel futuro sistema energetico, anche se più piccolo. Ancora una volta si vogliono minare i risultati tangibili della presidenza dando una falsa visione della nostra posizione e dei nostri successi fino ad oggi».

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