Poliziotti all'ingresso priincipale del Bishop International Airport di Flitnt in Michigan (Ansa/ap)
Torna riscopre l’allarme terrorismo e a colpire può essere stato un cosiddetto «lupo solitario». Viene infatti considerato un «potenziale atto di terrorismo» l’accoltellamento di un poliziotto avvenuto ieri all’aeroporto di Flint, in Michigan, una settantina di chilometri a nord di Detroit. L’agente, Jeff Neville, è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche dopo essere stato colpito al collo. Non sono noti i dettagli dell’attacco, ma, secondo i media americani, l’uomo che ha colpito l’agente avrebbe urlato «Allah Akbar» (parlando di "vendetta" per la Siria, l'Iraq e l'Afghanistan), prima di sferrare il colpo alla gola del poliziotto. Altri agenti hanno subito immobilizzato ed arrestato l’aggressore, sembra senza ferirlo. Si tratta di Amor Ftouhi, è di nazionalità canadese e risiede in Quebec.
L’incidente è avvenuto nella parte pubblica, precedente i controlli di sicurezza, dell’aeroporto internazionale Bishop, che è stato immediatamente evacuato e che è rimasto chiuso per il resto della giornata. I testimoni descrivono scene di panico mentre alcuni viaggiatori cercavano di soccorrere l’agente, in ginocchio e sanguinante. Il Fbi si è subito incaricata dell’indagine e sta indagando l’episodio come possibile «atto di terrorismo».
La polizia canadese ha perquisito, su richiesta dell'Fbi, l'abitazione di Montréal in cui viveva l'assalitore
dell'aeroporto di Flint identificato come Amor Ftouhi, nato 50 anni fa in Tunisia ma da anni residente nel Quebec. L'appartamento si trova nel quartiere di Saint-Michel della città. Il proprietario ha spiegato che Ftouhi affittava la casa, in cui viveva con la moglie e i figli, da sei anni. Ha definito il suo locatario "una brava persona" precisando che né lui né alcuno dei vicini di casa veva mai notato alcun problema. Nell'operazione sarebbero state arrestate tre persone.