lunedì 8 luglio 2024
Un funzionario della fazione palestinese apre alla possibilità (tutta da verificare) di una trattativa con meno ostacoli. Ancora proteste in Israele contro il premier Netanyahu
Proteste a Gerusalemme contro il premier Netanyahu

Proteste a Gerusalemme contro il premier Netanyahu - Reuters

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Hamas sarebbe disposta (ma l'apertura è tutta da veirifcare) a negoziare il rilascio degli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre 2023. Lo ha riferito un alto funzionario della fazione palestinese. Più volte, come noto, Hamas aveva collegato l’avvio di un dialogo ad ampio raggio sul rilascio delle persone sequestrate all’accettazione da parte di Israele «di un un cessate il fuoco completo e permanente». Ora la posizione della formazione palestinese parrebbe più sfumata anche perché, ha aggiunto il funzionario i mediatori (del Qatar) hanno promesso che finché si svolgono le trattative sui prigionieri, deve operare il cessate il fuoco». Nelle scorse ore, intanto, nuove proteste si sono verificate in Israele per aumentare la pressione sul governo Netanyahu affinché raggiunga un accordo con Hamas per arrivare alla liberazione degli ostaggi e una tregua: i manifestanti, secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian, hanno bloccato numerose strade del Paese e organizzato picchetti davanti alle abitazioni di molti ministri. Ieri le proteste sono iniziate alle 6:29 (le 5:29 in Italia), ovvero l'ora dell'assalto di Hamas contro Israele il 7 ottobre scorso, secondo i media nazionali. I manifestanti sono scesi in piazza, bloccando il traffico nelle ore di punta nei principali incroci del Paese. Sull'autostrada che collega Tel Aviv a Gerusalemme, inoltre, sono stati incendiati pneumatici. «Fallimento totale! Fallimento totale!», ha urlato una piccola folla davanti alla casa del ministro Ron Dermer, un membro della cerchia ristretta del premier Benjamin Netanyahu.



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