Le milizie curde hanno annunciano la sconfitta del Califfato dopo aver sconfitto i jihadisti del Daesh nel loro ultimo baluardo nella Siria orientale. "Le forze democratiche siriane dichiarano l'eliminazione totale del cosiddetto Califfato e la sconfitta territoriale al 100% dell'Isis", ha detto il portavoce Mustefa Bali in una nota. Usando le stesse parole del portavoce della Casa Bianca poche ore prima e di Donald Trump nell'ennesima serie di tweet che da un mese annunciavano l'imminente caduta del Daesh. (In Siria).
Le Forze democratiche siriane (Sdf) hanno preso il pieno controllo di Baghuz, un piccolo villaggio sull'Eufrate dove si era attestata un'ultima resistenza dei jihadisti. I combattenti dell'alleanza kurdo-araba sostenuta dagli Stati Uniti hanno alzato la loro bandiera gialla a Baghuz sabato per celebrare la vittoria storica.
Amaro il commento del nunzio Mario Zenari. "La Siria è entrata nel nono anno di guerra. Morte, distruzione, povertà, non si riesce a scrivere la parola pace". Il cardinale Zenari, nunzio apostolico a Damasco, descrive così la "difficile e delicata situazione" in Siria. "È caduta l'ultima roccaforte dell'Isis ma siamo ancora in guerra - dice Zenari -. Siamo entrati nel nono anno di guerra, la Prima guerra mondiale è durata 4 anni. Chi, come me, ha vissuto questo periodo ha visto, giorno dopo giorno, sofferenze, distruzioni, morte". Un altro capitolo della guerra è quello della povertà. "Secondo l'Onu - ricorda Zenari - 8 siriani su 10 vivono sotto la soglia della povertà. La Siria continua a vivere in un contesto incendiario. Difficile uscirne: c'è una tensione continua. In Siria ci sono ancora alcuni dei più potenti eserciti del mondo. Il prezzo più alto lo pagano donne e bambini".