mercoledì 30 ottobre 2024
«Intrappolati come topi: auto trascinati dalla corrente». Molti i dispersi, strade interrotte: timori per una seconda ondata di maltempo. Bufera sul governatore: ha dato l’allarme dopo 11 ore
I danni dell'alluvione in Spagna

I danni dell'alluvione in Spagna - Fotogramma

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«Arriva l’acqua, arriva l’acqua, tornate indietro». Il grido d’allarme, martedì sera vero le 20, ha attraversato in pochi minuti la circonvallazione V-30. «Per fortuna nessuno è scivolato, sarebbe stato portato via dalla corrente», ha raccontato a "El País" Patricia Rodríguez, una delle superstiti.
Chi ieri sera a Valencia si è trovato per strada, accorso da marciapiedi o sceso dall’auto, ha formato una catena umana per riuscire a sfuggire insieme agli altri a strade trasformate in un fiume in piena. Piogge forti, come altre volte, ma all’improvviso «quando il fiume è esondato è stato uno tsunami», racconta un sopravvissuto. «Con il pugno ho rotto il finestrino per poter scappare dall’auto, perché la corrente la stava trascinando via» racconta un abitante di Sedavi.
Una “tempesta perfetta”, che in otto ore ha scaricato sulla terza città della Spagna l’equivalente della pioggia che cade in un anno. Inondazioni improvvise e devastanti. Questo il racconto all’emittente Rtve di Ricardo Gabaldon, sindaco di Utiel. «Eravamo intrappolati come topi. Le auto e i cassonetti della spazzatura sono stati trascinati dalla corrente lungo le strade. L’acqua stava salendo fino a tre metri», ha detto il sindaco del piccolo centro nei dintorni di Valencia ancora intento a stilare il penoso bilancio dei dispersi. Un bilancio risultato, di ora in ora, sempre più pesante e ancora provvisorio mentre si aspetta una nuova ondata di maltempo ed è allerta rossa a Barcellona: 92 morti a Valencia, secondo fonti governative, mentre il leader della vicina regione di Castiglia-La Mancia ha segnalato due decessi. Un uomo è deceduto nella provincia di Malaga. «Le correnti erano così veloci che abbiamo chiamato i servizi di emergenza che hanno iniziato a salvare alcune persone che avevano l’acqua fino al collo». Una «catastrofe totale» racconta Consuelo Tarazon, sindaco di Horno de Alcedo, cittadina appena fuori Valencia.
Un fenomeno meteorologico provocato dalla Dana – acronimo di Depresion Aislada en Niveles Altos (Depressione Isolata di Livello Superiore) – termine tecnico con cui i meteorologi spagnoli definiscono il fenomeno, popolarmente chiamato “Gota fria”. Si tratta di una corrente a getto polare che, in quota, si sposta verso sud e va a scontrarsi con una corrente da est molto umida, unita alla temperatura del Mediterraneo che attualmente è intorno ai 21 gradi: questa la genesi dei nubifragi della notte scorsa. Fenomeno iniziato a formarsi alcuni giorni fa che è stato pure acuito dalla morfologia dell’entroterra valenciano. I rilievi, infatti, hanno favorito l’ascesa dell’aria umida che è stata spinta a incontrare la massa d’aria fredda. Ecco perché, spiegano gli esperti, la pioggia si è abbattuta violentissima sulle zone interne e non ha invece colpito il litorale con la stessa intensità. Ma quella di martedì notte è stata, come titolavano alcuni giornali locali, la “più grande Gota fria del secolo”, favorita dai cambiamenti climatici e dall’innalzamento globale delle temperature: un tema che certamente entrerà nell’agenda Cop29 di Baku che inizierà l’11 novembre.
Quasi 200 persone sono state soccorse a Valencia e trasferite nelle caserme dei vigili del fuoco o nei rifugi, ma decine di persone a metà giornata risultavano ancora intrappolate perché i soccorritori non sono riusciti a raggiungere fisicamente l’intera zona colpita. Diverse strade ancora interrotte, come le linee ferroviarie, compresa quella per Madrid.
Mentre le autorità, proclamati tre giorni di lutto nazionale, stanno attivando lo stato di emergenza, e il Congresso spagnolo ha sospeso la seduta in segno di solidarietà, è bufera sul presidente della regione di Valencia, Carlos Mazón, accusato di aver sottovalutato la portata dell'alluvione. Un primo allarme “rosso” martedì mattina alle 7 era stato lanciato dell'autorità meteo nazionale che parlava di fenomeni di «intensità eccezionale» e di un «rischio molto alto per la popolazione». Ma solo 11 ore dopo, quando tutta la zona era già travolta dell'inondazione, è arrivata sui cellulari dei residenti il messaggio della Protezione civile di non muoversi.
Intanto, ieri pomeriggio, nei supermercati molti episodi di panico: in particolare prese d’assalto le confezioni d'acqua per paura di restare senza acqua potabile a casa tanto che il Dipartimento dell'Ambiente della Generalitat ha dovuto inviare un avviso secondo cui non vi è alcun rischio di contaminazione nell'acqua. Ma ora Valencia vuole riemergere: stretta al suo piccolo cane, con un borsone sulle spalle, una donna abbraccia il soccorritore prima di essere issata con una fune sull'elicottero. Il video è subito diventato virale.

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