Un'immagine del pastorale del vescovo Busca dal sito della diocesi di Mantova

«Eros, amicizia, dono». Si è concentrato su queste tre parole il dialogo tra il vescovo di Mantova, Marco Busca, e cento coppie di giovani fidanzati della sua diocesi. Si sono incontrati domenica 13 febbraio, nel Duomo di Mantova, per celebrare con qualche ora di anticipo san Valentino. «In una coppia, l’amore vive di tre dimensioni fondamentali – ha detto ai giovani il presule –. C’è l’eros, che è una grandissima potenza di uscita da sé, l’amicizia, che è reciproca complicità, e l’agàpe, che è dono e alleanza tra due persone per una crescita comune».

Alle giovani coppie, Busca ha raccontato il valore della sessualità che, ha spiegato, «è il linguaggio più forte per dire l’amore tra due sposi, ma occorre diventarne degni, con un’educazione e con pazienza». Il vescovo ha sottolineato l’intollerabilità di ogni «tirannia sessuale». «Il corpo dello sposo non è mai un oggetto su cui sfogare o imporre i propri istinti per una soddisfazione egoistica – ha sottolineato ai giovani –. Penso invece sia come una cassa di risonanza, sente il suono delle anime e lo trasmette nei gesti di tenerezza. E nell’incontro dei corpi c’è sempre un’apertura alla vita».

Monsignor Busca ha poi benedetto le coppie e alcune hanno portato una propria testimonianza. «Da un grande dono, come quello del matrimonio, deriva una grande responsabilità», raccontano Gabriele e Paola, sposati da sei anni e genitori di due bambini, l’ultima nata durante la pandemia: «Essere custode dell’altro, anche nelle sue debolezze e fatiche». L’incontro è avvenuto nell’anno che la Conferenza episcopale lombarda ha voluto dedicare al progetto di dialogo «Giovani & Vescovi», coordinato da Odielle (Oratori diocesi lombarde).