mercoledì 3 luglio 2024
La psicologa Elisa Colombo: il vincolo stabile tra bambini e animali è in grado di influenzare positivamente il loro sviluppo cognitivo. E i vantaggi della pet therapy sono accertati scientificamente
"Grazie a Fido ora mia figlia riesce a concentrarsi"

Foto Mostovye

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Divertono, insegnano, amano. Gli animali da compagnia hanno un ruolo fondamentale nelle nostre vite e soprattutto nella crescita dei bambini. Una convinzione ormai diffusa tra gli italiani, come dimostra la presenza sempre più ampia di pet nelle famiglie. Lo confermano i dati. Secondo il report Zoomark-Nomisma il 43% dei possessori di animali domestici fa parte di un nucleo familiare con figli. Immaginare l’impatto positivo che la vicinanza di cani e gatti può avere sulla vita dei giovanissimi è facile. Meno scontato è conoscere i benefici reali che questa magica interazione crea.

Royal Canin, azienda del gruppo Mars, pioniera a livello globale nella promozione della salute animale attraverso la nutrizione, ha organizzato di recente a Milano un incontro con alcuni esperti proprio con questo fine: svelare le caratteristiche e gli effetti virtuosi di questa relazione, ma anche richiamare la necessità di gestire al meglio il legame.

“Gli animali esercitano sui bambini una fascinazione precoce: già a quattro mesi i piccoli rivolgono più attenzione a cani e gatti rispetto ai giochi animati”, fa presente Elisa Colombo, psicologa e psicoterapeuta. “Se poi questa interazione viene correttamente coltivata si trasforma in un vincolo stabile e duraturo, in grado di influenzare significativamente lo sviluppo psicologico ed emotivo”. L’esperta passa in rassegna le aree della personalità che ricevono influssi positivi da questa vicinanza, a cominciare dall’autostima. “Da un lato è l’animale che, con i suoi comportamenti affettuosi e la disponibilità al gioco, contribuisce allo sviluppo del senso di sicurezza nel piccolo. Dall’altro il bambino sperimenta la propria efficacia attraverso le attività di cura dedicate all’animale, dandogli da mangiare, spazzolandolo, pulendo la lettiera, ricevendo così gratitudine e apprezzamento”.

Un effetto altrettanto prezioso è quello esercitato sull’empatia. “Prendersi cura del pet espande la capacità di riconoscere i bisogni degli altri e di occuparsene in maniera adeguata. Così avviene per la crescita del senso di responsabilità: maturare un atteggiamento coscienzioso può derivare proprio dalla consapevolezza dell’influenza dei propri comportamenti sul benessere del proprio cagnolino o micetto”.

Rispetto per la diversità e sviluppo delle capacità cognitive sono altri esiti vantaggiosi che scaturiscono dalla relazione con gli amici a quattro zampe. “Prendiamo i gatti. Possono essere grandi facilitatori dello studio quando si accoccolano vicino ai bambini, perché trasmettono loro tranquillità e relax. Ci sono ricerche poi che indicano quanto la vicinanza di un cane riduca l’ansia favorendo la concentrazione. E non dimentichiamo – fa notare l’esperta – che gli animali domestici possono anche contribuire all’unione familiare, aumentando la comunicazione e stemperando i conflitti che possono nascere tra le mura di casa”.

Ma questo rapporto tra bimbi e animali può essere davvero prezioso solo se gli adulti si impegnano a favorirlo per renderlo equilibrato e rispettoso.

“I genitori devono supervisionare sempre sulle interazioni tra bambini e pet. Fondamentale, per esempio, insegnare al bambino a non toccare gli oggetti del cane o del gatto, come giochi e ciotole, e a rispettare i suoi spazi, non disturbando l’animale quando sta dormendo o giocando”. L’esperta poi sottolinea l’importanza del coinvolgimento di mamme e papà. “Papà e mamme dovrebbero aumentare le occasioni di contatto positivo con l’animale, per esempio facendo le coccole, in modo che il cane o il gatto possano associare il bambino a situazioni piacevoli. Per lo stesso motivo dovrebbero evitare di punirlo in sua presenza”.

La necessità che i rapporti siano sempre rispettosi verso i pet è stata richiamata anche dall’etologo Roberto Marchesini che ha approfondito le peculiarità dei comportamenti che caratterizzano le razze. “Mentre la relazione con il cane si distingue per l’operosità e il coinvolgimento che l’animale richiede nel fare più cose possibili con il padrone, i gatti vivono di situazioni conviviali, preferiscono cioè osservarci e avvicinarci quando ne sentono il bisogno”. L’esperto poi fa notare come sia cambiata, in generale, la cultura dell’accudimento animale. “Da quella cosiddetta rurale che prevedeva un contatto diretto e concreto, siamo passati a quella urbana, prevalentemente affettiva, che rischia di farci dimenticare l’autenticità del linguaggio della natura”.

Ma intanto la storia d’amore tra bambini e animali è sempre più forte. Lo testimonia Mario Colombo, esperto di pet therapy e presidente di Frida’s Friends Onlus, che insieme alla Fondazione Royal Canin, ha dato vita a uno straordinario progetto di cura dei più piccoli attraverso gli animali, uno dei primi programmi che vede per protagonisti i gatti. In 12 mesi, attraverso oltre 100 sedute negli Ospedali Niguarda e Fatebenefratelli di Milano, sono stati più di 1.000 i pazienti pediatrici tra i 6 mesi e i 15 anni supportati da questa terapia. “E’ quasi incredibile l’influsso che i mici hanno dimostrato di avere sui bambini, stimolando emozioni positive come l’autostima, la cura, l’amore per sé stessi e la serenità”. Per dimostrarlo l’esperto racconta la storia di Andrea, un bimbo in cura all’Ospedale Niguarda per un deficit cognitivo, incapace di comunicare e di uscire dal suo isolamento. “Ricordo ancora il momento in cui Diletta, uno dei gatti coinvolti negli incontri, è entrata nel reparto. Andrea si è voltato all’improvviso, si è avvicinato e ha subito cominciato a entrare in relazione con lei”.

Un’esperienza che Andrea ha poi voluto raccontare nel libro che ha raccolto le testimonianze dei piccoli pazienti. “Non mi sono mai sentito così sereno come oggi”, ha scritto.

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