Nel quarto trimestre del 2022 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e cresciuto dell'1,7% in termini tendenziali. E' la stima preliminare fornita oggi dall'Istat. Si tratta di un'inversione di tendenza rispetto al +0,5% congiunturale registrato nel terzo trimestre e a sette trimestri consecutivi di crescita. Nel 2022 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato (nel 2022 ci sono state tre giornate lavorative in meno), è aumentato del 3,9% rispetto al 2021. Si tratta di un dato superiore alle stime del governo contenute nella Nadef, che indicavano per lo scorso anno una crescita del Pil del 3,7%.
L'economia italiana ha viaggiato nel quarto trimestre del 2022 ad un ritmo inferiore alla media europea che ha fatto registrare una crescita, seppur lieve, dello 0,1% dell'area euro e la variazione nulla dell'Unione europea. Nel confronto con le altre economie europee per le quali sono al momento disponibili i dati, emerge la distanza da Spagna (+0,2%) e Francia (+0,1%). La Germania fa invece peggio con una variazione negativa dello 0,2%. Piuttosto unico in Europa il caso dell'Irlanda che registra tra ottobre e dicembre una crescita del 3,5% su base trimestrale e addirittura del 15,7% su base annua. In base alle stime flash dell'Eurostat nell'anno passato la crescita del Pil è stata del 3,5% nella zona euro e del 3,6% nell'insieme Ue.
La crescita acquisita per il 2023, quella che - in base alla spinta del 2022 - si otterrebbe se tutti i trimestri di quest'anno registrassero una variazione nulla del Pil, è dello 0,4%. La previsione contenuta nella Nadef messa a punto dal governo Meloni all'inizio di novembre indica per quest'anno un aumento del Pil dello 0,6%. Stessa percentuale indicata dal Fmi nella giornata di ieri. Pur constatando un rallentamento della crescita rispetto al 2022 il Fondo Monetario Internazionale, in un segnale di ottimismo, alza le stime di crescita globale per il 2023 al +2,9%. Un ritocco al rialzo generalizzato che include anche l'Italia, con la crescita del Pil attesa a +0,6%, ben 0,8 punti percentuali in più rispetto a ottobre.