Elon Musk non si smentisce e, dopo che il sondaggio da lui lanciato ha decretato che si deve dimettere da amministratore delegato, prende tempo. "Mi dimetterò da amministratore delegato non appena avrò trovato qualcuno abbastanza folle da assumere l'incarico", ha twittato il miliardario sottolineando che una volta lasciato il suo incarico guiderà i team per il software e i server della società che cinguetta.
Il patron del social, che domenica era in Qatar a vedere la finale dei Mondiali di calcio, aveva promesso di rispettare i risultati del sondaggio ma senza fornire dettagli sui tempi delle dimissioni e neppure sul nome del suo potenziale successore. "Nessuno vuole il lavoro che può davvero tenere Twitter vivo", aveva risposto ad un utente.
Secondo alcune speculazioni riportate dal Financial Times, tra i candidati ideali ci sarebbe Sheryl Sandberg, l'ex direttrice operativa di Meta che ha trasformato l'azienda in un gigante della pubblicità digitale. Un altro nome è quello di Sarah Friar, ceo di Nextdoor, già direttrice finanziaria della società di pagamenti Block, creata dal cofondatore di Twitter Jack Dorsey. Escluso invece un ritorno di Dorsey, che si è dimesso già due volte come chief e non è riuscito a trovare profitti sostenuti.
Musk ha affidato ad un sondaggio su Twitter il suo futuro alla guida del social network. «Dovrei dimettermi da capo di Twitter? Mi atterrò ai risultati di questo sondaggio» scrive Musk nel suo tweet. Al voto che si è concluso lunedì hanno partecipato 17,5 milioni di utenti, ha vinto il "no" con il 57% dei voti e quindi Musk dovrebbe preparare la lettera di dimissioni.
Should I step down as head of Twitter? I will abide by the results of this poll.
Da quando ha completato l’acquisizione di Twitter per una spesa totale di 44 miliardi di dollari lo scorso 28 ottobre, Musk ha dedicato gran parte del suo tempo a introdurre modifiche al social network anche con l’obiettivo di renderlo redditizio. Ha licenziato quasi 4mila persone e ha chiesto sforzi estremi ai dipendenti: è emersa anche la costruzione di dormitori all'interno dell’azienda per rendere possibile un lavoro 24 ore su 24.
A livello di prodotto, Musk ha scelto di fare pagare il diritto della “spunta blu” che certifica la proprietà dell’account, ha allentato i vincoli sui contenuti (anche per riammettere Donald Trump) e spiegato che vuole un Twitter dominato dalla libertà di parola.