Daniele Montesi, fondatore di Tunehey
Una playlist personalizzata e per sempre tua da regalare o ricevere in dono. E ancora un modo con il quale la musica possa entrare nelle relazioni intime delle persone e creare condivisione, ricordi e momenti di bellezza, nonostante l’assenza di un supporto fisico come un cd o un vinile.
Questo è l’obiettivo di Tunehey, la nuova piattaforma, ideata da uno dei giovani imprenditori che fanno parte del movimento Economy of Francesco (EoF), Daniele Montesi, assieme ai soci Cecilia Pietropaolo e Nicolò Tassi. In altre parole, regalare musica in streaming e non solo attraverso una semplice playlist, ma in modo più personale e personalizzato, con una dedica che sia su misura e pensata per chi la riceve, e che rimanga a disposizione per l’ascolto per sempre, parola oramai tabù, in una società sempre più liquida, in cui tanti beni culturali si smaterializzano.
Daniele mentre racconta della sua startup e dei suoi desideri, spesso, utilizza la parola «intimo » associato al momento dell’ascolto della musica, ma anche alla sua capacità di costruire relazioni, anche queste «intime e profonde» tra le persone. Laureato a Fermo al Politecnico delle Marche in Ingegneria gestionale, Daniele, 28 anni, è cresciuto tra i Focolarini e crede fortemente nel suo sogno, nel quale i legami possono essere rafforzati dalla gratuità, dal dono e dall’idea che la bellezza della musica, si possa ancora regalare. «Con Tunehey vogliamo emulare il meccanismo di regalare un cd, che è diverso dal regalare un abbonamento online – ha spiegato il giovane imprenditore marchigiano –. Perché un abbonamento non equivale a regalare della musica che ho pensato per te. Invece, la nostra idea è un regalo pensato e arricchito, oltre all’esperienza dell’ascolto delle canzoni scelte, dalla possibilità di fare una dedica, di aggiungere immagini e suggerire un momento speciale, come ‘vai a fare una passeggiata durante la quale ascoltati la playlist ricevuta in regalo’, in questo modo creando un piccolo momento di benessere personale».
Il prossimo Natale sarà il banco di prova per Tunehey: uno dei temi centrali per poter offrire delle playlist personalizzate è il catalogo di canzoni a disposizione, tenendo conto di tutti i diritti di autore e di registrazione. «Stiamo acquisendo diritti dalle case di produzione indipendente. Al momento abbiamo un catalogo ancora ridotto di 700 canzoni di 8 piccole etichette indipendenti, ma stiamo lavorando per allargarci. Dobbiamo comunicare e far capire che con Tunehey aumentiamo il valore di un singolo ascolto che viene remunerato all’artista come 1000 stream da una piattaforma tradizionale. Invece, all’utente regalare una playlist da minimo 6 a massimo 10 canzoni costa 9 euro e l’ascolto è per sempre». Di questa cifra il 40% andrà a coprire il diritto all’autore e il diritto sulla registrazione dell’etichetta. La storia di Daniele racconta non solo del suo sogno – quello della sua start-up a cui sta lavorando da ormai più di due anni, e per la quale ha deciso di investire tutto il suo tempo, licenziandosi da una solida azienda del manifatturiero – ma anche della sua appartenenza al movimento di EoF, che il prossimo 6 ottobre per il quarto anno consecutivo radunerà i giovani economisti, change-maker e imprenditori di tutto il mondo ad Assisi.
In questi anni «nel hub marchigiano di cui faccio parte abbiamo lavorato per tessere collaborazioni con realtà già esistenti; in particolare con i frati cappuccini delle Marche abbiamo lavorato sulla possibile riassegnazione di un loro convento, in modo da poterlo far rivivere come spazio per i giovani. Inoltre, abbiamo supportato anche alcuni giovani che vogliono aprire una start-up e ci siamo proposti con incontri di formazione nelle scuole sui temi dell’ecologia e dell’ambiente. Oggi la sfida ad Assisi sarà quella di «continuare ad approfondire i problemi che l’economia di oggi deve affrontare, ma soprattutto ascoltare delle iniziative, delle idee e dei processi avviati e maturati in questi anni: mi aspetto di capire come possiamo essere più incisivi sul nostro territorio» ha concluso Montesi.