"Il 36% delle microimprese italiane si è detto più ottimista sulla fine del periodo nero e sulla lenta ripresa economica", nonostante le nuove tasse in arrivo, i previsti aumenti tariffari, il calo degli affari e il ristagno degli ordinativi. È quanto emerge da un'indagine condotta dalla Comitas, l'Associazione delle microimprese italiane, eseguita presso un campione di piccole e micro attività appartenenti a diversi settori e relativa alle aspettative di ripresa economica per il 2013.Secondo l'indagine, poi, "il 41% non fa previsioni, crede che il 2013 non potrà andare peggio dell'anno appena conclusosi e che comunque, prima o poi, si registreranno cambiamenti in positivo; il restante 23% è, invece, più pessimista: non ritiene che il 2013 possa rappresentare l'anno della ripresa, e prevede al contrario un peggioramento della situazione economica sul fronte occupazione, ordinativi e fatturato".Le aziende più piccole, afferma Comitas, "sono meno preoccupate di quelle di grandi dimensioni, avendo già ridotto all'osso le spese e meglio individuato i clienti o i canali da seguire con ritrovata efficacia". Questo perchè, prosegue l'associazione, "si avverte nell'aria la sensazione che l'economia sia meno in balia della finanza; le agenzie di rating non hanno più la stessa influenza sul mercato, le banche sembra aprano più le orecchie alle esigenze di credito e lo spread è tornato a livelli accettabili". Tuttavia, conclude Comitas, "restano nere tra le microimprese le previsioni sulla nuova occupazione, mentre la voglia di intraprendere è di nuovo in ascesa".