Utopia, l'ultima supercar firmata da Horacio Pagani - .
Arte, scienza, innovazioni visionarie applicate al mondo dei motori e non solo, con Leonardo da Vinci come ispiratore: Horacio Pagani non poteva che scegliere il Museo della Scienza e della Tecnica dedicato al grande genio rinascimentale per presentare la sua ultima
creatura, Utopia. Una vettura e un nome simbolo di un sogno possibile e realizzato da Pagani, che rimarrà irraggiungibile per la grande
massa delle persone del mondo.
Per presentare il terzo modello della sua storia, il costruttore italo-argentino ha scelto un luogo iconico, in particolare per lui e per la sua storia, proponendone l'abbinamento decisamente originale con sei disegni del grande Leonardo. Opere di valore inestimabile, provenienti dal Codice Atlantico, prestate per l'occasione dalla Pinacoteca Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Opere che, insieme a elementi artistici della nuova Utopia, rimarranno esposte per un paio di settimane in una temporanea dedicata all'elemento “aria”, proprio al Museo della Scienza e della Tecnica.
La Utopia è un bolide da oltre 2 milioni di euro, il terzo prodotto dall'azienda di San Cesario sul Panaro (Modena) dopo Zonda e Huayra. Per realizzarla, Pagani ha impiegato sei anni: telaio monoscocca in carbo-titanio e carbo-triax e un motore V12 biturbo di sei litri
da 864 cavalli. L'apertura della mostra è stata preceduta, da un'esclusiva serata dedicata ai clienti vip e ai dealer di tutto il mondo del marchio automobilistico, in cui è stata eseguita dall'Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano un'opera inedita di Vincenzo Parisi. Componimento realizzato per l'occasione, assemblando spunti e note create un tempo Oltreoceano proprio dal giovane compositore-pianista Horacio Pagani. "Questo è un luogo per me quasi sacro - ha sottolineato al Museo della Scienza e della Tecnica il patron Horacio Pagani, nel corso della presentazione dell'auto e della mostra - perché custodisce innumerevoli opere artistiche e scientifiche ed era una delle zone dove Leonardo camminava quando era a Milano. Un luogo per me fortemente ispirazionale: qui si sposano arte e scienza. Le auto che costruisco superano i 350 km/h, devono essere omologabili in tutto il mondo, devono essere funzionali. Sono tanti gli elementi prettamente scientifici da abbinare alla bellezza. Ecco il perché di questa scelta fortemente legata a Leonardo per la presentazione mondiale della vettura. Questo era il mio sogno. Poter farlo in questo Museo, con le opere del Maestro, è stato un grande privilegio".