martedì 21 gennaio 2025
Il 48% delle aziende gestisce i processi attraverso una funzione interna dedicata, il 23% con una Academy e il 21% in outsourcing tramite un ente terzo
Matilde Marandola, presidente di Aidp

Matilde Marandola, presidente di Aidp - Archivio

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La formazione al tempo dell'Ia-Intelligenza artificiale. Una sfida che deve tener conto della tecnologia e dei nuovi strumenti digitali. Ma che non può snaturare l'impatto umano. Secondo l’indagine condotta da Aidp-Associazione italiana per la direzione del personale su un campione di 495 aziende, oltre il 90% eroga formazione tecnico professionale non obbligatoria ai propri dipendenti. Il 38% circa la eroga anche al personale non dipendente. Mentre il 98% eroga formazione obbligatoria ai propri dipendenti e il 39% anche ai non dipendenti. Il 48% gestisce i processi di formazione attraverso una funzione interna dedicata, il 23% con una Academy aziendale e il 21% in outsourcing tramite un ente terzo. Tra i temi trattati con maggior frequenza nelle attività di formazione, spiccano con il 62% circa le soft skill (comunicazione, negoziazione, presentazione efficace, problem solving, relazioni eccetera), segue la salute e sicurezza sul lavoro con il 58%, il 33% lingue straniere o le tecniche specifiche di settore (39%). Da segnalare, poi, che il 25% eroga attività di formazione sulla leadership e il 13% sulla cultura aziendale. Circa il 70% delle aziende svolge un’analisi sui fabbisogni formativi dei propri dipendenti prima di impostare i programmi formativi, mentre il 16% lo fa solo su specifiche popolazioni aziendali.

Tra le metodologie di formazione utilizzate con maggior frequenza negli ultimi tre anni si evidenziano con il 63% le piattaforme di e-learning e Fad-Formazione a distanza, il 45% con lezioni in aula e coinvolgimento attivo dei partecipanti, il 42% tramite webinar. Il 10% circa utilizza la realtà aumentata, realtà virtuale o mista (cosiddette tecnologie immersive) nelle attività di formazione aziendale. Il 17% ricorre a piattaforme di learning management system, che incorporano chatbot e intelligenza artificiale. Il 66% degli intervistati, inoltre, ritiene queste nuove tecnologie nella formazione molto positive e utili. Il 39% delle aziende sta pianificando programmi di qualificazione e riqualificazione professionale per le popolazioni aziendali coinvolte dall’introduzione di nuove tecnologie digitali (Ia e robotica), mentre il 23 % circa sta già implementando attività in questo senso. Per monitorare l’efficacia della formazione svolta, il 58% dei rispondenti utilizza report e questionari compilati dai partecipanti. Il 40% dichiara poi che l’obiettivo della formazione è accompagnare il cambiamento e aumentare le competenze tecniche, il 32% ritiene che l’obiettivo sia aumentare le competenze manageriali e il 24% propone la formazione ai dipendenti per migliorare la produttività. Il 50% delle aziende che hanno partecipato all’indagine considera la formazione parte integrante della strategia aziendale.

«In un momento di profondo cambiamento le aziende sono consapevoli della importanza della formazione per allineare le competenze dei dipendenti alle esigenze produttive e alle innovazioni tecnologiche, far crescere le persone, motivarle e curarsi della loro occupabilità - spiega Matilde Marandola, presidente nazionale di Aidp -. I dati ci dicono che i nostri associati sono sensibili al tema e monitorano le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, che stanno prendendo piede anche se non sostituiscono le attività in presenza. Dalla pandemia è aumentato l’utilizzo dei webinar, corsi di formazione che consentono maggior efficienza e diminuiscono gli spostamenti, senza perdere in efficacia formativa e l’e-learning. Le nuove tecnologie stanno spingendo sulla necessità di fare up-skilling delle competenze delle persone. I dati ci dicono che le aziende lo hanno compreso e stanno reagendo bene, anche se rimane invariata la necessità di formare le persone sulle relazioni, le soft skill, le competenze manageriali. Aumentano le Academy aziendali e il ricorso all’outsourcing nella gestione delle attività formative. In complesso una risposta positiva delle aziende e una grande attenzione alla formazione da parte dei direttori del personale, anche se naturalmente c’è ancora spazio per estendere e sviluppare attività di formazione nel sistema produttivo italiano, che come sappiamo è vario e articolato».

Fonditalia, aperto il nuovo avviso

A dicembre 2024, FondItalia-Fondo interprofessionale per la formazione continua ha approvato poco meno di 16 milioni di euro che hanno permesso di finanziare circa 900 progetti formativi rivolti a 42mila lavoratori di 3.200 imprese aderenti, per un totale di 872mila ore di formazione. Per il 2025, ha già messo a disposizione otto milioni di euro (con l’impegno, come di consueto, di deliberare incrementi periodici delle risorse sulla base dei trasferimenti Inps che si renderanno disponibili nel corso dell’anno) per progetti di formazione legati soprattutto alle tematiche green e tecnologiche, che secondo i dati dell’analisi annuale di Excelsior-Unioncamere Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia, dovranno avere i quasi quattro milioni i lavoratori che serviranno alle imprese - pubbliche e private - entro il 2028.

Per il 2025, con la pubblicazione dell’Avviso Femi 2025.01 per il finanziamento di attività di formazione continua a favore delle imprese aderenti al Fondo e ai Conti di Rete, FondItalia ha incrementato la dotazione economica iniziale a otto milioni di euro (un milione di euro in più rispetto al I Sportello dell’Avviso Femi 2024.01). L’Avviso, con procedura a Sportello, interviene su alcune tematiche specifiche, quali: aggiornamento e mantenimento delle competenze; adozione di nuovi modelli di gestione aziendale (risorse umane, qualità, tecniche di produzione) ed amministrazione, sviluppo delle abilità personali, introduzione di elementi di innovazione tecnologica e digitale, incremento della conoscenza del contesto lavorativo e delle competenze linguistiche, supporto all’internazionalizzazione e green economy.

Quattro gli assi formativi: Progetti formativi aziendali, in linea con le esigenze espresse da una sola impresa; Progetti formativi interaziendali, ossia un progetto formativo in linea con le esigenze formative espresse da più imprese e Progetti formativi individuali finanziabili mediante voucher, ossia la partecipazione a percorsi a scelta individuale di alta formazione o specialistica, erogata da specifici enti erogatori in linea con le esigenze espresse da una o più imprese. Previsto anche il quarto asseAsse Fnc – per il finanziamento di Progetti formativi che intenderanno avvalersi dell’intervento del Fondo Nuove Competenze – Competenze per le Innovazioni, lo strumento di politica attiva giunto al suo terzo anno di vita, finanziato con 730 milioni di euro dal PN Giovani, Donne e Lavoro (FSE+ 2021/2027) che, in questa edizione, si concentra su transizione digitale, sostenibilità ed economia circolare, green e welfare aziendale, offrendo finanziamenti per adattare le competenze dei lavoratori alle nuove sfide produttive. Il Fondo Nuove Competenze rimborsa il costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza di percorsi formativi (costo orario finanziato per un indicativo 60% della quota retributiva e per il 100% della quota contributiva) in aziende disponibili a stipulare un accordo sindacale che preveda una rimodulazione dell’orario di lavoro dei dipendenti, destinando una parte delle ore alla formazione, mentre FondItalia concorrerà -per tutte le imprese aderenti al Fondo- all’accesso alla misura, al finanziamento dell’intervento formativo e all’attestazione delle competenze acquisite mediante la formazione.

Come nel precedente Avviso, anche nell’Avviso Femi 2025.01 è riconosciuta la premialità (anche economica) prevista dal Fondo per tutte le imprese beneficiarie di Progetto che vorranno avvalersi dell’applicazione C+, lo strumento sviluppato, su commissione di FondItalia, in coerenza con le indicazioni contenute nel DL 13/2013 e DM del 5 gennaio 2021 e in continuo aggiornamento, che utilizza l’architettura e i descrittori dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni per la messa in trasparenza, l’attestazione e la validazione delle competenze in possesso del lavoratore prima e dopo la partecipazione al corso di formazione frequentato, consentendo – di fatto – comparazioni esplicative anche in merito all’efficacia della formazione svolta.

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