Il 65% delle aziende Fintech italiane prevede di assumere fino a dieci dipendenti nel corso del prossimo anno e il 21% prevede di assumerne tra le dieci e le cinquanta unità. Per il 2% invece, il numero dei nuovi inserimenti potrebbe raggiungere un valore compreso tra le 50 e le 100 unità.
Sono questi alcuni dei risultati più importanti della survey condotta da Meritocracy, agenzia di recruitment digitale e Fintastico, realtà che promuove il dialogo tra imprese e consumatori del settore Fintech. La survey è stata realizzata attraverso interviste ai responsabili delle risorse umane dei principali protagonisti delle aziende Fintech nel settore Insurtech (20%), Investimenti (18%), Crowdfunding e Prestiti (16%), Pagamenti e Criptovalute (16%). Il Fintech rappresenta il settore in cui si inseriscono tutte le aziende la cui offerta è volta a innovare, mediante le tecnologie digitali, i servizi tradizionali del mondo finanziario.
Per quanto riguarda il dettaglio dei profili ricercati, programmatori e sviluppatori (34%), professionisti del sales e del business development (21%) e i professionisti marketing e Pr (17%), rappresentano le figure più ricercate. Il 2% prevede di assumere invece esperti del settore legal. L’86% degli intervistati si dichiara inoltre favorevole a promuovere attività di smart working per i propri dipendenti.
Meritocracy è stata fondata nel 2014 da Riccardo Galli e Alberto Manassero. Cresciuta in seguito all’investimento di un operatore di venture capital, è stata acquisita nel maggio 2018 da Openjobmetis, unica agenzia per il lavoro italiana quotata in Borsa. Meritocracy è un head-hunter digitale che si avvale del supporto di una sofisticata tecnologia proprietaria basata su elementi di intelligenza artificiale in grado di individuare i candidati più adeguati per i profili ricercati. È oggi tra i protagonisti a Milano dell’ Open Summit 2018, convegno che coinvolge alcune delle realtà più importanti legate all’innovazione e alla tecnologia.
Riccardo Galli, fondatore di Meritocracy: «Il mercato del lavoro sta cambiando sia nella richiesta da parte delle aziende di nuovi profili professionali, che in quella dei candidati, attratti da adeguati percorsi di formazione e crescita. Questa evoluzione suggerisce ai recruiter e, più in generale, agli stakeholder del mercato del lavoro, l’adozione di approcci e soluzioni innovativi in grado di coniugare esigenze delle aziende e ambizioni dei candidati. Un obiettivo da raggiungere anche grazie al supporto della tecnologia, rafforzando l’engagement delle persone attraverso la creazione di esperienze positive, la valorizzazione del talento e il riconoscimento del capitale umano».