In Formula 1 non vince un Campionato Mondiale dal 2008, eppure il marchio è ancora primo in un'altra, prestigiosa classifica. Dopo 5 anni infatti, Ferrari torna ad essere il brand più influente del mondo tra i 500 con maggiore valore economico. Questa è la principale novità che sarà oggi presentata a Davos, durante il World Economic Forum, da Brand Finance, leader mondiale nella valutazione economica dei brand e nella consulenza strategica.
Grazie ad un incremento di 3 punti rispetto allo scorso anno, Ferrari ha raggiunto lo score di 94,8/100 nella competitive analysis sullo stato del marchio che tiene conto di investimenti marketing, ritorno d’immagine e relativo ritorno economico in proporzione alla dimensione dell’impresa. I fattori che hanno fatto la differenza sul rafforzamento di Ferrari sono l’annuncio di importanti investimenti per realizzare 15 nuovi modelli, di cui alcuni ibridi, e il fatto che già a maggio dello scorso anno, fosse stata venduta tutta la produzione 2018, e parte della produzione 2019.
Ferrari ha distanziato gli altri 14 brand AAA+ “estremamente forti” di cui fanno parte sia marchi molto noti come Rolex e Coca Cola, sia meno noti come la banca cinese ICBC e il sistema di messaggistica cinese We Chat. Il rafforzamento del brand ha consentito di incrementare il valore economico del trademark Ferrari del 27%, raggiungendo così 8,3 miliardi di dollari di valore originato dall’immagine della marca. Secondo Massimo Pizzo, Managing Director Italia di Brand Finance, «come primo produttore al mondo di auto di lusso, Ferrari ha un livello di riconoscimento indiscusso per design e innovazione. Il logo del cavallino rampante è il simbolo perfetto della forza e della vitalità del brand che ha recentemente pianificato nuovi modelli ed è in grado di estendersi al di fuori del settore auto».
Amazon e gli altri brand con maggiore valore al mondo 2019
Nella Brand Finance Global 500 2019, la classifica dei trademark ordinati per valore economico, Amazon mantiene saldamente la prima posizione. La crescita del 25%, di valore economico originato dall’immagine e dalla reputazione, ha portato il trademark Amazon all’impressionante valore di 187,9 miliardi di dollari, che supera di 30 miliardi Apple, il 2° in classifica. Il servizio impareggiabile offerto da Amazon ai clienti, continua a tenere altissima l’immagine e la reputazione della marca, contribuendo così ai suoi successi commerciali. Il forte sviluppo del cloud, oltre a favorire Amazon (AWS), consente la buona crescita in valore di Google (+18%) e soprattutto di Microsoft (+47%), rispettivamente al 3° e al 4° posto. La posizione di leadership sia nel gaming (Xbox) sia nel cloud, hanno contribuito a far crescere notevolmente il valore del trademark Microsoft perché si prevede un grande sviluppo nel gaming su cloud.
In frenata il valore economico dei marchi di telefonia
Apple (+5%) rimane al 2° posto, Samsung (-1%) scende al 5°, AT&T (+6%) scende al 6°, Verizon (+13%) scende al 9°, tutti brand che faticano ad innovare e quindi a differenziarsi da produttori e fornitori con prezzi più aggressivi. Arranca anche il valore economico del marchio Facebook (+9%) al 7° posto, unico tra i social media a non crescere a doppia cifra. Le banche ICBC (+35%) all’8° posto e CCB (+ 23%) al 10° posto guidano il foltissimo gruppo di brand cinesi presenti in classifica, secondo solo al gruppo dei brand USA. I brand cinesi, dal 3% del 2009, al 16% dello scorso anno, sono arrivati quest’anno a pesare il 19% anche grazie alla crescita record (+326%) di iQiyi, il Netflix/Youtube cinese, e di altri 20 brand cinesi che crescono molto più della media.
La difficoltà dei brand italiani e la crescita di Poste
Una curiosità: scalando ben 78 posizioni nella classifica dei brand ordinati per valore economico, Poste ha performato molto meglio di tutti gli altri brand italiani. La forte crescita di Poste - spiega Brand Finance - è dovuta soprattutto alla buona reputazione presso chi acquista prodotti assicurativi, al dinamismo in soluzioni come Postepay e alla conseguente buona prospettiva di crescita. I brand italiani in classifica sono sempre molto pochi, anche quest’anno sono solo nove. Questo dipende dal fatto che la Global 500 premia i brand in grado produrre maggiore valore economico assoluto (e quindi brand molto efficaci, ma di piccole e medie dimensione, difficilmente entrano in classifica).