La Ferrari vara una organizzazione più snella con una linea di comando più corta e una nuova squadra di vertice. Più funzioni faranno direttamente riferimento all'amministratore delegato Benedetto Vigna che assume un ruolo centrale e, ad interim, seguirà in prima persona la diversificazione del marchio. Oltre a migliorare i risultati in Formula 1, l'obiettivo è indirizzare nel modo migliore la presenza nel settore Moda, attività ancora in start up ma considerata strategica. A Vigna faranno capo in modo diretto anche la Ricerca e sviluppo, la Trasformazione digitale, le Tecnologie, Acquisti e qualità, il Manufacturing, l'Audit interno e il controllo.
I manager di prima linea hanno in molti casi alle spalle una lunga presenza a Maranello, come il numero uno dello sviluppo
del prodotto Gianmaria Fulgenzi, in Ferrari dal 2002, i responsabili delle Tecnologie Davide Abate e del Manufacturing
Andrea Antichi. Altri - il responsabile della Ricerca Ernesto Lasalandra e il numero uno degli Acquisti Angelo Pesci - hanno
seguito Vigna da STMicroelectronics:i. Confermati il direttore finanziario Antonio Picca Piccon, il responsabile del Marketing e Commerciale Enrico Gallieri e il numero uno della Gestione sportiva Matteo Binotto, in carica dal 2019.
Il team principal della scuderia di Maranello è stato confermato al suo posto in vista di un 2022 molto atteso per la rivoluzione tecnica che potrebbe rimescolare le carte nel Circus da punto di vista delle performance, dopo anni di dominio Mercedes terminati solo lo scorso dicembre con il trionfo nel Mondiale all'ultima curva della Red Bull di Max Verstappen. Nell'ambito della nuova organizzazione aziendale annunciata dalla Ferrari, Binotto resta alla guida della Gestione Sportiva, ruolo che ricopre da quando quando l'ingegnere italo-svizzero ha sostituito Maurizio Arrivabene (ora alla Juventus). Nelle tre ultime stagioni alla guida della Ferrari, Binotto ha conquistato il secondo posto nel Mondiale Costruttori del 2019, il sesto nel 2020 ed il terzo nel Mondiale andato in archivio poco meno di un mese fa ad Abu Dhabi. Solo tre le vittorie fin qui messe a segno dalle Rosse nella gestione-Binotto, tutte nel suo primo anno. Il Mondiale 2022 scatterà il prossimo 20 marzo in Bahrein, mentre il 21 febbraio i team scenderanno in pista per i primi test collettivi a Barcellona.
Dal punto di vista industriale invece la Ferrari, che non ha subito alcun impatto dalla crisi dei microchip "grazie all'ottimo lavoro fatto dal team Acquisti e al numero limitato di vetture prodotte", come ha sottolineato Vigna, punta a mantenere la sua esclusività nonostante il trend di crescita dei volumi dovuto alla diversificazione dei modelli. La strategia della Rossa, che sarà presentata il 16 giugno nel Capital Markets Day, prevede l'arrivo del Suv Purosangue quest'anno e della prima auto elettrica del Cavallino nel 2025. L'idea è che seguire l'evoluzione delle tecnologie è una strada obbligata, ma non bisogna perdere di vita l'obiettivo: guidare una Ferrari elettrica dovrà continuare a dare emozioni uniche. Vigna, arrivato a Maranello a settembre, ha già spiegato che il marchio punta a partnership importanti con attori tecnologici, ma non solo. La nuova organizzazione dovrà permettere alla
Ferrari di rimanere fedele al proprio Dna sportivo e focalizzarsi sulla carbon neutrality entro il 2030.