Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis - Ansa
Stringere ulteriormente i controlli sugli investimenti di potenze straniere nell’Ue (l’occhio è naturalmente anzitutto alla Cina), ma con attenzione ora anche sulle esportazioni di tecnologie sensibili. La Commissione Europea presenta nuove proposte nel quadro della Strategia sulla sicurezza economica lanciata nel giugno 2023. Tra queste, anzitutto il rafforzamento del regolamento del 2019 sul vaglio degli investimenti esteri nell’Ue, sulla base dell’analisi di 1.200 transazioni di investimenti di Paesi terzi notificati dagli Stati membri negli ultimi tre anni. Bruxelles propone di far sì che tutti gli Stati membri siano obbligati ad attuare meccanismi di screening (l’Italia ce l’ha già), con un minimo di settori chiave su cui si dovrà applicarli e infine propone di includere nell’ambito del regolamento investimenti da parte di società basate nell’Ue ma in realtà in mano di Paesi terzi.
Il focus, lo dicevamo, è però ora anche sulle esportazioni Ue in Paesi terzi. "Al momento – avverte la Commissione – non vi è alcun monitoraggio o controllo né a livello Ue né nazionale". Bruxelles ha presentato in merito un "libro bianco" in cui annuncia un’analisi che include una consultazione dei principali attori per tre mesi, più un monitoraggio di un anno degli investimenti a livello nazionale. "Nel controllo sulle esportazioni - spiega il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis - pensiamo anzitutto ai beni dual-use (e cioè suscettibili di usi sia civili, sia militari, dalle tossine all’elettronica avanzata, alla tecnologia nucleare o missilistica ndr) che non vogliamo che cadano in mani sbagliate. La corsa alle nuove tecnologie e il clima complesso ci chiedono di migliorare l'efficienza del controllo". C’è infine un’attenzione particolare al sostegno della ricerca e lo sviluppo di tecnologie suscettibili di usi dual-use nell’Ue e infine la proposta di raccomandazioni per fornire una guida agli Stati membri su come meglio tutelare da influenze esterne la ricerca in settori scientifici e tecnologici sensibili.
Tutte questioni, in realtà, destinate ad essere trattate dalla nuova Commissione e dal nuovo Parlamento Europeo nella nuova legislatura che inizia il prossimo luglio dopo le Europee di giugno. In gioco, del resto, anche le gelosie di molti Stati membri che non vogliono cedere all’Ue il controllo su investimenti ed export sensibili. "Lavoreremo – assicura la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager – passo passo, facendo il possibile per lavorare con gli Stati membri senza chiedere trasferimento di competenze". Del resto, avverte Dombrovskis, "è chiaro che stiamo entrando in situazioni geopolitiche con crescenti rischi alla sicurezza. Certamente saremo più forti se agiremo insieme o almeno in modo ben coordinato".