Dopo mesi di attesa, un infinito rimpallo del testo tra i ministeri, e ritardi nell’invio alla Corte dei Conti, i nuovi eco-incentivi 2024 per l’acquisto di auto sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Ciò significa che (sempre che la piattaforma venga aggiornata in tempi utili) diventeranno operativi dalle ore 10 del 3 giugno. Il Dpcm stanzia in tutto 950 milioni sino alla fine dell'anno. Ma l’effetto annuncio - che dura dallo scorso dicembre - ha penalizzato il mercato del primo quadrimestre e ha finito per esasperare i rapporti tra il governo e Stellantis che si aspettava un avvio molto più rapido del provvedimento. Il ritardo ha soprattutto spazientito costruttori e concessionarie che hanno nei cassetti un numero imponente di preordini da parte di clienti che hanno subordinato l'acquisto all'effettiva disponibilità del contrinuto statale.
Nessuna notizia invece per ora sul leasing sociale, il provvedimento allo studio che dovrebbe consentire il noleggio con canone calmierato (si parlava di 75 o 100 euro al mese) di vetture elettriche o a limitato impatto ambientale riservato alla famiglie a bassissimo reddito, sul modello di quanto è stato fatto in Francia.
Lo schema del Dpcm che entra in vigore prevede come in passato bonus variabili in base alla fascia di emissioni di CO2 della vettura nuova acquistata, e alla rottamazione contestuale o meno di un'auto usata. La novità riguarda la discriminant del reddito, che consente benefici maggiori a chi ha un Isee familiare inferiore a 30.000 euro. Per tutti gli incentivi, sono le concessionarie a chiedere per conto del cliente lo sconto sulla piattaforma ministeriale e a riconoscere direttamente il contributo che recupereranno come credito d’imposta.
Quali vetture sono incentivabili
Per poter beneficiare degli incentivi 2024, l'auto che si vuole acquistare (anche in leasing) deve avere un prezzo di listino (IVA inclusa) fino a 42.700 euro per le auto elettriche (0-20 g/km); fino a 54.900 euro per le ibride plug-in (21-60 g/km) e fino a 42.700 euro per le auto mild hybrid, full hybrid e termiche. L'unica clausola per poter beneficiare dell'incentivo 2024 è la sottoscrizione del contratto d'acquisto del veicolo tra il 1 gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024 e che sia mantenuta la proprietà dell'auto per almeno 12 mesi.
Le cifre stanziate e l'ammontare dei bonus
Incentivi per auto elettriche (0-20 g/km di CO2)
Il contributo per coloro che hanno:
- ISEE superiore a 30.000 euro: l'incentivo auto è di 6.000 euro senza rottamazione, oppure di 9.000 euro rottamando un’auto Euro 4, 10.000 euro rottamandone una Euro 3 e 11.000 euro rottamando una da Euro 0 a Euro 2.
- ISEE inferiore ai 30.000 euro: l'incentivo statale ammonta a 7.500 euro senza rottamazione, 11.250 euro rottamando un'auto Euro 4, 12.500 euro rottamandone una Euro 3 e 13.750 euro rottamando una da Euro 0 a Euro 2. La novità è che in caso di rottamazione di una Euro 5 il bonus sarà di 8.000 euro.
Incentivi auto ibride Plug-in (21-60 g/km di CO2)
Per gli acquirenti con:
- ISEE superiore a 30.000 euro: l'incentivo statale sarà di 4.000 euro di sconto senza rottamazione, 6.000 euro rottamando un’auto Euro 4 o Euro 3 e 8.000 euro rottamando una da Euro 0 a Euro 2.
- ISEE inferiore ai 30.000 euro: l'incentivo auto 2024 ammonta a 5.000 euro senza rottamazione, 7.500 euro rottamando una Euro o una Euro 3 e 10.000 euro con rottamazione di una da Euro 0 a Euro 2. In caso di rottamazione di un'auto Euro 5 il bonus è di 5.000 euro.
Incentivi auto mild hybrid, full hybrid e termiche (61-135 g/km)
In questo caso non c'è un bonus di maggior valore per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro e non è prevista alcuna agevolazione per chi non rottamerà un'altra auto. Gli importi dell'ecobonus per queste categorie di veicoli sono i seguenti:
- 0 euro senza rottamazione;
- 1.500 euro con rottamazie di una Euro 4
- 2.000 euro con rottamazione di una Euro 3;
- 3.000 euro con rottamazione di un'auto Euro 0 a Euro 2.
Incentivi per auto usate, moto e furgoni
Il nuovo decreto prevede bonus anche per l’acquisto di auto usate Euro 6 con emissioni fino a 160g/km di CO2 e prezzo fino a 25mila euro: 2.000 euro rottamando un veicolo da Euro 0 a Euro 4. Per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici è previsto un contributo del 30% fino a 3.000 euro che sale al 40% (fino a 4.000 euro) con rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i modelli non elettrici, fino a Euro 5, previsto invece uno sconto de 40% fino a 2.500 euro ma solo a condizione che il venditore pratichi una riduzione aggiuntiva di almeno il 5% e che sia rottamato un veicolo da Euro a Euro 3. Per i veicoli commerciali la griglia dei bonus è più articolata, tiene conto di alimentazione, di massa totale a terra e di presenza o meno di veicolo da rottamare. Si va da un minimo di 1.000 euro (sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico con rottamazione) a un massimo di 18.000 euro (tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrico o idrogeno con rottamazione).
Dubbi anche nel governo
I nuovi incentivi auto devono ancora partire ma già creano discussioni interne al Governo. Nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha criticato lo schema dell’ecobonus: “Che senso ha mettere un miliardo di bonus auto di denaro pubblico sul tavolo quando una buona parte di questo miliardo non finisce a Torino ma a Pechino?”, ha detto alludendo al fatto che molte vetture incentivabili per caratteristiche sono di fabbricazione cinese. Una posizione smentita dal ministro del made in Italy Adolfo Urso che ha sottolineando come anche il Ministero delle infrastrutture abbia sottoscritto il Dpcm sugli incentivi auto 2024, e che “come dimostrano i dati dello scorso anno, solo una parte estremamente esigua degli incentivi, pari al 2%, finisce a marchi cinesi”.
C’è da considerare un dato: tra la fine 2023 e inizio 2024 c’è stato un netto aumento di vetture cinesi importate in Europa, Italia compresa. Ma che per trovare il primo brand orientale nella classifica delle auto più vendute tra gennaio e aprile 2024 nel nostro Paese bisogna andare alla posizione numero 19 occupata da MG. I modelli cinesi pesano quindi ancora poco nelle immatricolazioni complessive, anche se la situazione potrebbe mutare nei prossimi anni. E' anche vero che i modelli Stellantis prodotti in Italia che possono accedere ai nuovi bonus sono pochi: Alfa Romeo Tonale, Fiat 500 elettrica, Fiat 500X, Fiat Panda, Jeep Compass e Jeep Renegade. Ci sono poi i brand del Gruppo DR Automobiles (DR, EVO, Sportequipe), prodotte in Cina e assemblate nello stabilimento di Macchia d’Isernia.