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Il decreto di attuazione del Jobs act sulle semplificazioni che dà la possibilità alle imprese di chiamata nominativa nell'assunzione dei disabili all'interno delle liste speciali dei Centri per l'impiego "non discrimina", ma al contrario, "incentiva le assunzioni dei disabili più gravi". Lo sottolinea il ministero del Lavoro."L'intervento normativo, che è stato preceduto da un confronto approfondito con le principali associazioni dei disabili - scrive il ministero - si è reso necessario perché il sistema della chiamata numerica, come tutti sanno, non ha funzionato". E già ora c'è la possibilità di chiamata nominativa (il 60% per le aziende con più di 50 dipendenti).La riforma - spiega il ministero "non prevede un indebolimento delle tutele, bensì mira a incentivare le assunzioni delle persone con disabilità più grave, superando i problemi di funzionamento che la disciplina attuale ha evidenziato. Introduce infatti la possibilità, per il datore di lavoro, di procedere all'assunzione diretta delle persone con disabilità che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore al 67% ovvero di persone con disabilità intellettiva e psichica".Sono infatti previsti incentivi per 36 mesi per le assunzioni dei lavoratori disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 67% (l'incentivo è pari al 35% della retribuzione lorda mensile; sale al 70% per l'assunzione di disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%).