Cresce il potere di acquisto degli italiani rispetto all’ultima rilevazione, grazie ad un generalizzato incremento delle retribuzioni, sia nella componente fissa che variabile, più che proporzionale rispetto all’inflazione, rimasta stagnante rispetto all’ultima rilevazione del novembre 2015. È quanto emerge dalla XXI edizione del Rapporto Retribuzioni elaborato da Od & M Consulting, società di Gi Group specializzata nella gestione e valorizzazione delle risorse umane, a partire da analisi condotte su quasi 380mila lavoratori del settore privato sull’intero territorio nazionale.Nel 2015, la retribuzione totale annua media degli italiani è infatti cresciuta del 3,7%, rispetto all’anno precedente, a fronte di un’inflazione sostanzialmente nulla. L’incremento più rilevante è stato registrato nelle retribuzioni dei dirigenti, mentre sono rimaste quasi stabili quelle degli impiegati; nel mezzo si collocano i quadri e gli operai.Dall’indagine emerge, inoltre, una tendenza generale all’incremento del peso della componente variabile della retribuzione, che diventa una leva sempre più rilevante per le imprese e che viene così estesa ad una platea via via più ampia di percettori, nonostante la maggior incidenza su dirigenti e quadri, per i quali la componente retributiva legata ai risultati può arrivare a rappresentare fino al 19,5% della retribuzione totale annua.Persiste in Italia il 'gap di genere', ovvero lo scostamento tra il livello retributivo di donne e uomini a parità di funzione e livello: questo scarto varia da un massimo del 12,7% per gli operai, ad un minimo del 7,2% per i quadri; tuttavia il confronto col 2014 mostra come proprio nelle categorie di quadri e dirigenti questa forbice si è allargata tra i due e i tre punti percentuali.Con riferimento alle funzioni aziendali, direzione generale e commerciale/vendite vedono i livelli retributivi più elevati per dirigenti e quadri, mentre per gli impiegati le funzioni più remunerative sono ingegneria, ricerca sviluppo e project management. In particolare, i dirigenti meglio remunerati appartengono alla direzione generale, con una retribuzione media pari a 144.229 euro, seguiti dai dirigenti dell’area commerciale/vendite/marketing che hanno percepito in media 125.776 euro, dalle risorse umane dove la retribuzione media dei dirigenti è stata pari a 124.998; e dall’area amministrazione finanza e controllo con una media di 120.188 euro.Per quanto riguarda i quadri, il dato medio più elevato registrato nel 2015 è quello della funzione commerciale/vendite/ marketing, pari a 61.011 euro, seguito dalla direzione generale, pari a 60.025 euro, e dall’area amministrazione, finanza, controllo e legale pari a 55.853 euro. Passando alla fascia degli impiegati, al primo posto della scala retributiva si trova la funzione ingegneria/ricerca sviluppo/ project management con una retribuzione media annua pari a 32.350 euro, seguita dalla funzione
supply chain, dove si registra un dato medio pari a 31.511 euro e dalle aree produzione/qualità/manutenzione/sicurezza dove la media si attesta a 31.246 euro.Per la categoria degli operai, infine, l’area aziendale meglio remunerata risulta essere la manutenzione che offre agli addetti in media 26.668 euro, seguita da logistica e magazzino, che si attesta a 25.875 euro (+8,0%), e produzione, dove la retribuzione media annua è pari a 25.743 euro.Per quanto riguarda i settori di attività dall’indagine è emerso che le società dei settori bancario e finanziario, assicurativo, abbigliamento e farmaceutica sono quelle che offrono i compensi più generosi per dirigenti e quadri, mentre industria petrolifera, meccanica, farmaceutica e auto offrono i migliori trattamenti retributivi per impiegati e operai. Dal punto di vista geografico, il Nord Ovest presenta le retribuzioni più elevate per tutte le categorie professionali, il Sud e Isole le più basse. Le retribuzioni del Centro si allineano a quelle del Nord Est.“La tendenza rilevata nel 2015 - ha commentato
Simonetta Cavasin, amministratore delegato di Od & M Consulting - è quella di un generale aumento delle retribuzioni, più forte per dirigenti e operai, più contenuto per quadri e impiegati. In tutti i casi la crescita delle retribuzioni è stata superiore a quella dell’inflazione, rimasta ferma ai livelli registrati nel 2014, determinando così un incremento del potere d’acquisto l’Industria e la grande e media impresa confermano ripresa in atto nel nostro sistema economico, con effetti positivi non solo per le prime linee, ma anche per la produzione. Possiamo, infatti, affermare che l’aumento rilevato per gli Operai sia ormai al netto del bonus Irpef che, comunque, ha coperto poco più della metà dell’incremento retributivo per la popolazione interessata. Emergono dei dati interessanti anche per quanto riguarda la retribuzione variabile che, nonostante continui ad avere un impatto limitato sul
compensation mix, sta diventando una forma di retribuzione sempre più utilizzata, in particolare per i dirigenti, sia in termini di numerosità della popolazione, sia in termini di peso rispetto alla retribuzione fissa. A tal proposito è da sottolineare come, in un momento in cui emergono segnali di una ripresa economica, è importante che le aziende conoscano a fondo le diverse componenti del
total reward, così da poterle utilizzare al meglio per generare un ritorno positivo per l’azienda".