mercoledì 10 luglio 2024
Sono in crescita nel 2022 (14.264 unità), con un aumento costante dell'1,4% rispetto al 2021. La Lombardia è la regione guida con il 27,6%. Oltre 23.800 gli addetti. Ancora poche donne
Ancora in crescita le startup in Italia

Ancora in crescita le startup in Italia - Archivio

COMMENTA E CONDIVIDI

Le start up innovative sono in crescita nel 2022 (14.264 unità), con un aumento costante dell'1,4% rispetto al 2021. Nonostante una modesta flessione di quest’ultime nei primi nove mesi del 2023 (-3,6%), sono le pmi innovative a registrare una decisa ascesa: nel 2022 raggiungono il record di 2.459 unità, con una crescita del 12,3% rispetto al 2021 e nei primi nove mesi del 2023 le pmi innovative brillano con un aumento del 8,1% rispetto al 2022, toccando quota 2.658 unità. La distribuzione geografica conferma la Lombardia come regione guida con il 27,6% delle start up innovative attive nel Nord-Ovest. Il Sud si distingue con oltre il 25% del totale nazionale, soprattutto la Campania con oltre 1.400 start up attive sul territorio. Dalla Relazione annuale emergono dati interessanti sulla diversità in aumento, con le start up giovanili che incidono per il 17,6% del totale nazionale e quelle a guida femminile che crescono conquistando il 13,2% del totale. Anche l’occupazione è in crescita: nel 2022, le start up impiegano oltre 23.800 lavoratori, con un aumento del 10,8% rispetto all’anno precedente. Le imprese con 50 o più dipendenti registrano un notevole incremento pari al 84,6%. Anche il valore medio della produzione per le startup innovative aumenta significativamente a 254.472 euro per impresa. L’incremento dell'occupazione coinvolge anche le pmi innovative che, nel 2022, offrono lavoro a quasi 51mila addetti, con un aumento del 17,5% rispetto al 2021. La dimensione media delle pmi passa da 20 a 21 addetti. I settori trainanti: Il 39,3% delle pmi innovative opera nei servizi di informazione e comunicazione, con la produzione di software in testa rappresentando il 32% del totale. Degno di nota il dato sull’incentivo fiscale De minimis al 50% per investimenti in start up e pmi innovative che, a dicembre 2023 raggiunge oltre 19mila operazioni, con investimenti di oltre 290 milioni di euro. Il Fondo Nazionale Innovazione nel 2022 raggiunge due miliardi di euro, investendo principalmente nei settori della Transizione Digitale (30%) e Green Transition (19%).

Le start up guardano soprattutto al mercato B2B, quello dei servizi business e al settore Ict e una su due è nella fase di scale up. Nella maggioranza dei casi si tratta di piccole imprese, l’83% ha meno di dieci addetti e i due terzi meno di cinque soci e il 27% è nella fase di lancio commerciale. I due terzi puntano sul mercato B2B e ai segmenti Ict e prodotti e servizi business lavorano ex aequo il 38%, nell’area sanità, farmaceutica e biotech il 18%, nel manifatturiero circa il 17% per finire con un altro ex aequo per finanza e food and beverage entrambi al 17%. È quanto rivela la survey Assintel Report speciale startup, presentata dall’Associazione italiana delle imprese Ict. La ricerca, svolta nel primo quadrimestre dell’anno, è curata dall’Istituto Ixé, mentre sponsor del progetto sono Grenke, Intesa Sanpaolo, Tim e Open Gate Italia. A livello di tecnologie adottate in azienda, non sorprende che l’intelligenza artificiale sia presente per il 43,9% delle start up, seguita dalle piattaforme digitali (32%), dal cloud (28,9%) e da sistemi di social media marketing (28,9%). Anche l’aspetto delle tecnologie proprietarie è peculiare: il 58,1% le ha già o le sta sviluppando, percentuale che sale al 90,1% per le associate Assintel. Il 38,4% ha inoltre già sviluppato o sta sviluppando brevetti, percentuale che sale al 52% per le associate Assintel. Ma il dato decisamente più interessante è la connessione con il valore della sostenibilità: per il 68% delle startup intervistate il loro prodotto ha un impatto in termini ecologici e di sostenibilità, in particolare se rivolto ai settorei energia/utilities (75,6%), healthcare/pharma/biotech (75,5%), finance (72%) e Ict (71,4%). Per quanto riguarda la parità di genere, si conferma l’annoso problema di un orientamento soprattutto maschile alle discipline Stem e di una cultura latente non ancora pienamente inclusiva. Questo si riverbera anche nella composizione delle startup innovative: il 46% delle startup mappate ha almeno una donna come socia fondatrice, ma la percentuale scende al 25% per la presenza di donne nel cda, e solo il 21,9% ha una donna nel ruolo di amministratore delegato. Anche se nelle nuove startup la tendenza è di una maggior presenza femminile, con una media del 37% all’interno dei cda. Scontato l’uso esteso dei social: il 99% di esse ha almeno un canale on line, si tratti di sito web o social. Linkedin è il social network preferito (con l’85% delle presenze) seguito da Facebook (57,8%) Instagram (57,1%), YouTube (31,3%), TikTok (12,9%) e infine X (10,5%).

Eurispes, start up volano dell'economia italiana

Negli ultimi anni, è cresciuta l'attenzione verso le start up innovative ad alta tecnologia. Le start up rappresentano il più importante driver di crescita occupazionale dell'economia italiana. In Italia, nel terzo trimestre del 2022, si sono registrate 14.708 imprese attive con un valore medio di produzione di circa 211mila euro, in aumento rispetto al trimestre precedente (Infocamere- Unioncamere). Il governo italiano ha introdotto l'Isa-Italian start up act per fornire incentivi e supporto a queste imprese in tutte le fasi del loro ciclo di vita. È quanto rileva il 36esimo Rapporto Italia realizzato dall'Eurispes. Secondo il Global innovation index del 2023, l'Italia guadagna due posti nella classifica dei Paesi con imprese più innovative collocandosi al 26esimo posto. Le migliori performance si sono registrate nell'ambito delle categorie: Conoscenze e tecnologia, Infrastrutture e Creativity output, riflettendo la capacità creativa e innovativa del made in Italy. Tra gli indicatori che invece incidono negativamente si trovano le Istituzioni, a causa delle criticità di creare una nuova impresa legate alle lungaggini burocratiche e alla difficoltà di accedere al credito. Il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 ha previsto una serie di iniziative volte a sostenere la nascita e la crescita di start-up innovative. Si tratta di semplificazioni alla costituzione, agevolazioni fiscali e di sostegno al lavoro (assunzioni di personale) e agevolazioni fiscali agli investimenti nel capitale di rischio. Secondo una ricerca della Rome business school, le start up innovative in Italia sono passate da 14.708 nel 2022 a una previsione di 16.256 nel 2023. Dal 2013 al 2023, si è registrata una crescita cumulata pari al 981,6% e una crescita percentuale media del 26,88%. Nel 2013 il 67,5% delle start-up ha un valore della produzione inferiore a 100mila euro, mentre nel 2022 questa percentuale scende al 27%. Inoltre, nel 2013 appena il 2,1% ha un valore della produzione compreso tra 1 milione e 5 milioni di euro, mentre nel 2022 la percentuale sale al 25,7%. Solo cinque regioni (Lombardia, Lazio, Campania, Emilia- Romagna e Veneto) insieme contano 9.292 imprese nel 2022. La Lombardia è la regione con il maggior numero di start-up innovative (3.933), cui seguono il Lazio (1.790) e la Campania (1.392). Le start-up innovative si concentrano soprattutto nei settori dei servizi di informazione e comunicazione (50,6%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (23,1%) e nella manifattura (14,5%) (Infocamere). Passando a considerare le variazioni percentuali nel periodo 2013-2022, si registra una crescita per tutti i settori considerati (Rome Business School). In particolare, la variazione positiva più alta si registra nel settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+3.800%). A seguire il settore della sanità e assistenza sociale (+2.367%), quello delle altre attività dei servizi (+2.100%) e delle attività finanziare e assicurative (+1.950%). Le start up innovative con un significativo impatto sociale, definite "ibride", combinano obiettivi finanziari con soluzioni tecnologiche per le sfide sociali. Il legislatore italiano distingue diverse categorie: start up innovative a vocazione sociale (siavs); start-up innovative con qualifica di società Benefit; start-up innovative con qualifica di B Corp. Nonostante il contesto macroeconomico complesso, nel 2021 in Italia si contano 468 start-up innovative sociali attive, registrando una crescita significativa non solo all'interno della categoria (+28% rispetto al 2020), ma anche in confronto alle altre tipologie di start-up innovative nel 2020 sono aumentate oltre il doppio dell'incremento medio, pari al 12% delle altre start-up). Al primo posto si colloca la Lombardia con 191 start-up, segue il Piemonte (43) e l'Emilia-Romagna (42). In termini di ripartizione settoriale, sono maggiormente concentrate nei Servizi di informazione e comunicazione (47,3%), nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche (20,4%) e nelle Attività manifatturiere (9,5%).

Incubatori e iniziative a favore delle start up

Secondo le rilevazioni del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Unioncamere e InfoCamere, nel quarto trimestre 2023 in Italia si è registrato un aumento del 12% del numero di nuove pmi innovative, rispetto all’anno precedente. Tuttavia, secondo Startup Genome, agenzia internazionale di ricerca e consulenza sul mondo delle start up, solo l’8% delle imprese innovative italiane sopravvive a 18 mesi dalla nascita. Tra le cause principali figurano un team non adatto, l’esaurimento dei fondi e un business model sbagliato; tutte però hanno un comune denominatore e cioè la mancanza di specializzazione delle figure professionali che assistono queste società. I dati a disposizione rivelano, dunque, l’importanza di avere professionisti che abbiano le giuste competenze per sostenere la crescita delle startup, dalla nascita, alla fase di fundraising, fino all’eventuale exit, ovvero l’acquisizione della società da parte di un competitor più grande o di un fondo di investimento, segnando il suo successo. Questa carenza di specializzazione in ambito start up, insieme alla totale assenza di digitalizzazione nella gestione degli aspetti finanziari e contabili della società, ha dato origine all’intuizione dell’avvocato Lorenzo Tysserand e del commercialista Francesco Ricci: il risultato è la nascita di Startax, un servizio digitale in cui sono concentrate tutte le attività di supporto di cui necessita una startup fin dal giorno zero, consentendo così ai founder di risparmiare tempo e denaro. Startax vedrà allargare il proprio team di lavoro con nuove assunzioni per favorire lo sviluppo commerciale, comunicativo e di business. Due le nuove figure richieste: la ricerca dei talenti si concentrerà in ambito marketing e content per i social media. Un marketing specialist focalizzato sulla comunicazione che avrà il ruolo di elaborare strategie e progetti di digital marketing, monitorando l’andamento delle campagne, utilizzandole per il raggiungimento degli obiettivi stimati. E un content creator, con il compito di interpretare, gestire e comunicare prodotti e servizi attraverso i canali social. Qui per candidarsi: info@startax.it.

Sono aperte le candidature per la III edizione di Personae, il programma di accelerazione dedicato alla crescita di start up impegnate nello sviluppo di servizi, modelli e prodotti innovativi in ambito welfare. Personae è l’acceleratore che mira a promuovere le startup come catalizzatori di innovazione sociale complementare a sistemi di welfare pubblico, sostenendo lo sviluppo di progetti che rispondano in modo innovativo alle più attuali sfide nell’ambito del welfare, come lo squilibrio demografico, la frammentazione delle strutture familiari, la nascita di nuovi modelli relazionali o il rafforzarsi delle fasce di vulnerabilità sociale. Le soluzioni ricercate devono avere caratteristiche di accessibilità, personalizzazione, flessibilità, inclusione, innovazione e rientrare negli ambiti di intervento del benessere individuale, familiare e di comunità, lavorativo, economico: offrendo un accesso migliore ai servizi, facilitando il bilanciamento tra vita personale e carriera, promuovendo l’inclusione e nuovi approcci ai bisogni di relazionalità e vita sociale. Le start up selezionate parteciperanno a un programma di accelerazione intensiva di quattro mesi, focalizzato sulla crescita per l’accesso al mercato, con masterclass e sessioni di mentorship in collaborazione con mentor e professionisti del settore, occasioni di networking e collaborazione con investitori italiani. Le startup, inoltre, riceveranno un investimento iniziale di 100mila euro e possibilità di accedere ad un ulteriore investimento ("follow-on") fino a 300mila euro per le start up a più alto potenziale di crescita e scalabilità. Le start up interessate hanno la possibilità di candidarsi fino al 29 settembre 2024 sul sito www.personae-accelerator.com.

Qonto, la soluzione di gestione finanziaria aziendale leader in Europa, lancia la III edizione di PowerUp!, l’iniziativa rivolta alle start up italiane che ha l’obiettivo di supportare lo sviluppo dell'ecosistema d’innovazione e di imprenditorialità locale. Anche quest’anno, il progetto è iniziato con il lancio di una call aperta a start up in fase early stage e seed, con cui saranno selezionate sei eccellenze che potranno presentare il proprio progetto durante una Pitch Night, che si terrà il 14 novembre a Milano, di fronte a una giuria composta da rappresentanti dei principali venture capital e acceleratori italiani, founder di scaleup e primari stakeholder del settore dell’innovazione. Quest’anno la Pitch Night vedrà due start up vincitrici, una early stage e una in fase seed (fra 250mila euro e 1,5 milioni di euro), che avranno accesso a una sessione esclusiva di mentoring con il co-founder e ceo di Qonto Alexandre Prot, oltre ai premi offerti dai partner di PowerUp!. Il roadshow itinerante partito da Milano il 4 luglio toccherà successivamente le città di Cagliari, Roma, Catania e Palermo: un’importante opportunità per coinvolgere le community locali attraverso incontri, workshop e attività di networking. Durante gli eventi, sarà presentato il progetto PowerUp! e saranno invitati sul palco i founder di scaleup italiane di successo per condividere con i partecipanti le proprie esperienze, consigli e spunti di riflessione. Qonto ha scelto di realizzare PowerUp! con l’obiettivo di supportare l’ecosistema imprenditoriale italiano, offrendo un supporto valido e concreto a chi ha avviato il proprio progetto e vuole farlo crescere in Italia così come in contesti internazionali. L’esperienza di Qonto, unita al contributo del proprio solido network di partner, permette di creare valore mettendo in contatto startup, investitori, founder di scaleup ed esperti del settore. Per partecipare a PowerUp! sarà necessario candidarsi on line sul sito e compilare l’application form sul sito. La call sarà aperta fino al 27 ottobre.

Al via l'edizione 2024 di Startcup Lombardia, la competizione per startup sostenuta dalla Regione che dal 2016 ha visto nascere 41 imprese con un investimento regionale totale di 1,1 milioni di euro e 23 milioni di investimenti in equity cumulati dalle neoaziende. L'iniziativa è promossa dall'assessorato regionale allo Sviluppo economico e da Musa (Multilayered Urban Sustainability Action) in collaborazione con le Università e gli incubatori universitari lombardi. Le novità di quest'anno riguardano due eventi, che si terranno il 28 e 29 ottobre, ossia il Matching day, finalizzato a fare matching tra startup e fondi di Venture Capital, e Start cup 4 motori d'Europa esteso alle Regioni della Catalogna, Baden-Wurttemberg e Auvergne-Rhône-Alpes, che fanno parte dell'associazione Quattro Motori per l'Europa che quest'anno vede come presidente la Regione Lombardia. Per l'edizione 2024 Regione Lombardia il montepremi sale a 150mila euro per i migliori progetti, candidati in quattro categorie: Ict & Services, Industrial Technologies, Life Science & MedTech e CleanTech & Energy. Saranno quattro i vincitori che riceveranno un contributo di 25mila euro ciascuno. Confermati anche quest'anno i premi speciali, con contributi da 25mila euro ciascuno e con una maggiorazione di 5mila euro per progetti dedicati allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza sul lavoro.

Elite Intesa Sanpaolo Lounge accoglie nel percorso di accelerazione finanziaria 25 nuove startup italiane ad alto contenuto di innovazione. L’iniziativa rientra nella più ampia partnership fra il Gruppo bancario italiano ed Elite, l’ecosistema di Euronext che aiuta le piccole e medie imprese a crescere e ad accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici. In quattro anni la Lounge ha accolto oltre 100 startup anche grazie alle sinergie sviluppate da Up2Stars, il programma di Intesa Sanpaolo dedicato alle giovani imprese innovative. Le 25 nuove protagoniste dell’Elite Lounge 2024 provengono da tutta Italia e appartengono a diversi settori industriali strategici per lo sviluppo dell’economia del Paese: Green Tech, Water Tech, Energie Rinnovabili, Intelligenza Artificiale, IoT, Infrastrutture e Mobilità. Innovazione e sostenibilità saranno i driver del programma formativo della Lounge, in linea anche con il nuovo programma di Intesa Sanpaolo Il tuo futuro è la nostra impresa, che mette a disposizione 120 miliardi di euro per investimenti in processi di trasformazione e rinnovamento legati alla transizione energetica e digitale.

Due milioni di euro assegnati in un anno tramite Casa delle tecnologie emergenti - Cte Cobo di Bologna a 62 startup e progetti imprenditoriali innovativi provenienti da 12 regioni, da Nord a Sud Italia. Il Cte Cobo, progetto dei Comuni di Bologna e Ravenna finanziato con fondi Fsc 2014-20 del Mimit, ha coinvolto per ora più di 400 tra aziende, incubatori, acceleratori, competence center, professionisti. L'obiettivo è portare a 80 il numero delle startup e imprese beneficiarie entro fine 2024.

Sono 555 le startup che The Human Safety Net dalla sua istituzione nel 2017 a oggi ha supportato a creare grazie al programma Per Rifugiati. Il risultato, ottenuto insieme a dieci partner, ha consentito la creazione di quasi mille posti di lavoro aggiuntivi. I
The Human Safety Net è un movimento globale di persone che aiutano le persone che sostiene le famiglie con bambini piccoli (0-6) e l'integrazione dei rifugiati attraverso il lavoro e l'imprenditorialità. Nel programma For Refugees, The Human Safety Net sostiene complessivamente 23 partner in sei Paesi; i partner sono organizzazioni non-profit o imprese sociali attive nella promozione dell’imprenditorialità o nella formazione e inclusione lavorativa. I beneficiari provengono da una varietà di Paesi di tutto il mondo; il primo Paese di origine è l'Ucraina, seguito dall'Afghanistan e dalla Repubblica Araba Siriana al terzo posto. In generale, sono rappresentate più di 80 nazionalità. Solitamente, i partecipanti non entrano nel programma appena arrivati, ma dopo qualche anno dall’arrivo, con l’eccezione per esempio di cittadini ucraini che appena arrivati in Germania o Francia hanno subito cercato risorse e reti per poter iniziare o riniziare la propria attività d’impresa. Una testimonianza della loro perseveranza e del lavoro dei partner è il tasso di sopravvivenza di queste imprese a cinque anni, che con il 56% è superiore alla media del 51%. Il fatto che questi imprenditori provengano da Paesi diversi, senza una rete locale e molto spesso senza nemmeno conoscere la lingua locale rende questo risultato ancora più impressionante.

Nasce a Milano un luogo dedicato all’innovazione e alla valorizzazione della ricerca: il Bicocca Pavilion, un avveniristico spazio polifunzionale che metterà in relazione le eccellenze dell’Università di Milano-Bicocca con il mondo delle imprese. Realizzato dall’Università assieme a BiM – dove Bicocca Incontra Milano, il grande progetto di rigenerazione urbana nel cuore di Bicocca, Bicocca Pavilion promuove un ecosistema di innovazione, fondato sulla collaborazione tra pubblico e privato e teso a sviluppare idee, progetti, start-up e nuovi business che possano avere un impatto positivo sulla società. In particolare, grazie al supporto strategico di Cariplo Factory, è stata disegnata una struttura unica nel suo genere in grado di far convergere le migliori competenze sia nell’ambito delle scienze sociali sia in ambito deep tech. Questo tratto distintivo permetterà lo sviluppo di progetti di “innovazione responsabile” che verranno originati dalla connessione tra il mondo delle imprese – a partire da quelle in BiM e nel distretto Bicocca –, il mondo universitario e gli attori della società civile che verranno coinvolti attraverso specifiche attività che avranno luogo nell’Agorà del Pavilion. All’interno di Bicocca Pavilion saranno sviluppati progetti di open innovation e di creazione di nuove imprese ad alto potenziale di crescita attraverso la metodologia del venture building, ambito in cui Cariplo Factory ha maturato negli ultimi anni un’esperienza consolidata grazie anche alla partnership con i più qualificati player europei. Partendo dalla ricognizione e identificazione di un fabbisogno di mercato, le diverse tipologie di soggetti coinvolti nell’ecosistema del Bicocca Pavilion, avranno la possibilità di creare da zero una startup da lanciare sul mercato, attivando e valorizzando in via privilegiata gli asset unici dell’Università di Milano-Bicocca quali le competenze nell’ambito della ricerca applicata e traslazionale, il portfolio brevettuale, le strumentazioni, i laboratori e l’accesso alla comunità di talenti (studenti, ricercatori, data analyst eccetera) che la compongono. Il venture building è una metodologia che permette la creazione e la crescita di imprese innovative con un tasso di successo notevolmente superiore a quello dei meccanismi tradizionali. Diversamente dai processi tradizionali, dove le startup nascono dall’idea originale dei founder che poi cercano di ottenere riscontri dal mercato, nel venture building si parte da un’analisi metodologica e accurata del mercato e dei suoi trend. Si imposta quindi il modello di business, si costruisce il team più adeguato e infine si raccolgono i capitali. Un approccio meno visionario ma concreto e analitico che aumenta considerevolmente le probabilità di successo.

Ha preso il via a L’Aquila l’edizione 2024 di ReStartApp, il Campus di incubazione e accelerazione per le giovani imprese del territorio appenninico italiano, promosso e realizzato da Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con Fondazione Snam Ets, capofila di un partenariato composto da Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Avanzi Spa SB, Appennini for All e Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Avezzano, nell’ambito del più ampio Progetto Appennino. Glamping in strutture originali come le cupole geodetiche; cooperative per la gestione di rifugi appenninici, e strutture ricettive; network per la promozione della vita sostenibile nelle aree montane e rurali; rigenerazione e valorizzazione turistica del territorio tramite la ricerca e riqualificazione di strutture abbandonate; agricoltura sociale e allevamento integrati con attività ricreative da svolgere in compagnia degli animali; monitoraggio della fauna attraverso video-trappole intelligenti e geolocalizzate; scuole di italiano per stranieri con esperienze turistiche e culturali; sviluppo di biocompositi in micelio (le radici dei funghi) per applicazioni tecnologiche innovative; servizi digitali per la mappatura e gestione di bivacchi e rifugi appenninici: sono queste le idee di impresa dei giovani aspiranti imprenditori che partecipano al Campus residenziale gratuito ReStartApp. Sono cinque ragazzi e quattro ragazze. Hanno un’età media di 28 anni. Quasi tutti sono laureati. Provengono da diverse regioni italiane (oltre all’Abruzzo, anche Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna). Tutti condividono un unico obiettivo: valorizzare, promuovere e sviluppare i territori montani e le loro risorse, in chiave innovativa e sostenibile, attraverso progetti imprenditoriali che coniugano pienamente dimensione economica, ambientale e sociale. Fino al 4 ottobre 2024 – con una pausa intermedia dal 5 agosto al 1° settembre – negli spazi messi a disposizione dall’Università dell’Aquila, i nove partecipanti saranno coinvolti in dieci settimane di formazione intensiva, per acquisire e perfezionare conoscenze e competenze utili a concretizzare la propria idea imprenditoriale. Il programma prevede attività di formazione in aula, laboratorio di creazione e sviluppo d’impresa, esperienze, testimonianze, casi di successo. Per agevolare la realizzazione dei migliori progetti, Fondazione Edoardo Garrone metterà infine a disposizione premi di startup per un valore complessivo di 60mila euro e un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di un anno per i più meritevoli. ReStartApp è il cuore di Progetto Appennino, l’originale programma di rilancio delle aree interne basato su formazione per la nascita di nuove giovani imprese, consolidamento del tessuto imprenditoriale esistente, creazione di reti e coinvolgimento dell’intera comunità in progetti di sviluppo locale condivisi e inclusivi. Oltre a ReStartApp, fanno parte di Progetto Appennino anche “Vitamine in Azienda”, percorso di accelerazione dedicato a 15 imprese locali, e “Imprese in rete”, laboratorio per la creazione e il rafforzamento di due reti di imprese locali, che hanno preso il via nelle scorse settimane e coinvolgono oltre 20 aziende del territorio tra L’Aquila, Avezzano e Sulmona. Intorno al Progetto Appennino si conferma infine il coinvolgimento attivo di una consolidata rete di partner istituzionali, che affiancano Fondazione Edoardo Garrone fin dal 2014 e ne condividono l’impegno per la riqualificazione delle aree interne del nostro Paese, quali Fondazione Symbola, Legambiente, Uncem, Alleanza Mobilità Dolce, Cai–Club Alpino Italiano, Fondazione Cima, Open Fiber, Tiscali e Pefc Italia.





© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: