Il settore calzaturiero, nel primo semestre dell'anno, ha registrato una diminuzione della produzione e un aumento dell'occupazione. È quanto emerge da un'indagine Assocalzaturifici. "I primi sei mesi del 2015 - fa notare - si sono chiusi con un arretramento della produzione pari al 3,2% in quantità rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Il dato è quindi negativo sebbene, nella seconda parte del semestre, si sia registrato un lieve miglioramento"."Di tutte le imprese associate - rileva - intervistate appartenenti al campione, quasi la metà (46%) ha dichiarato una contrazione dei volumi produttivi, mentre il 28% degli intervistati ha denunciato una sostanziale stabilità e il restante 26% un aumento dei livelli di output"."Se nel complesso, quindi, il risultato - sostiene - è deludente, la riduzione della percentuale di giudizi negativi rispetto al primo trimestre è un primo segnale di miglioramento (erano, infatti, il 60% del campione nei primi tre mesi"."A fare da contraltare positivo - spiega - però, sono i dati dell’occupazione. Nel secondo trimestre si è registrato il secondo aumento consecutivo di occupati nel settore. Il dato di fine giugno mostra un saldo attivo di 509 unità (+0,7%), favorito dall’entrata in vigore delle misure del Jobs act"."È chiaro che può trattarsi di un rimbalzo statistico legato anche al rinvio delle assunzioni nei mesi precedenti, ma rappresenta un dato estremamente positivo", avverte.È proseguito, invece, sottolinea, "il processo di selezione tra le imprese: 63 chiusure di calzaturifici da dicembre a giugno, pari al -1,3%". "A fine giugno si contano così 4.968 aziende calzaturiere, tra industria e artigianato, con 77.119 addetti diretti. Il numero medio di addetti per azienda risulta di 15,5 unità, in aumento dell’1,9%", conclude.