Arriva la Carta della famiglia. Rilasciata dai Comuni, è una tessera che consentirà di ottenere sconti sugli acquisti di beni e servizi alle famiglie con almeno tre figli minori e Isee non oltre i 30mila euro. Per il diritto agli sconti, però, sarà necessaria l’adesione all’iniziativa dei soggetti pubblici e privati, che potranno farlo esclusivamente a scopi promozionali e pubblicitari, cioè ottenendo in cambio il riconoscimento della qualifica di «Amico della famiglia» (nel caso di sconti praticati in misura pari o superiore al 5%) o di «Sostenitore della famiglia» (nel caso di sconti praticati in misura pari o superiore al 20%). La novità, prevista dalla legge Stabilità del 2016 (legge n. 208/2015), vede la luce con due anni di ritardo dalla pubblicazione in G.U. del decreto 20 settembre 2017 che ne detta la disciplina.
La Carta dà diritto a sconti sull’acquisto di beni o servizi ovvero a riduzioni tariffarie, da parte di soggetti pubblici o privati che contribuiscano all’iniziativa (con la sottoscrizione di specifici protocolli), per le categorie merceologiche di beni e per le tipologie di servizi individuati dal decreto. Nel dettaglio si tratta di:
• generi alimentari (prodotti alimentari; bevande analcoliche);
• generi non alimentari (prodotti per pulizia casa; prodotti igiene personale; articoli di cartoleria e di cancelleria; libri e sussidi didattici; medicinali e prodotti farmaceutici; strumenti e apparecchiature sanitari; abbigliamento e calzature);
• servizi (fornitura acqua, energia elettrica, gas e altro per riscaldamento; raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani; servizi trasporto; servizi ricreativi e culturali, musei, sport e spettacoli; palestre; servizi turistici, alberghi e tempo libero; servizi di ristorazione; servizi socio-educativi e sostegno alla genitorialità; istruzione e formazione professionale).
I soggetti che aderiranno all’iniziativa, potranno farlo solo e soltanto per scopi promozionali e pubblicitari, ricevendo in cambio un bollino di «Amico della famiglia» (per sconti, riduzioni o agevolazioni pari o superiori al 5% rispetto al normale prezzo di listino o all’importo ordinario) ovvero di «Sostenitore della famiglia» (per sconti, riduzioni o agevolazioni pari o superiori al 20% rispetto al normale prezzo di listino o all’importo ordinario).
La parola adesso passa ai Comuni che dovranno attivarsi per il rilascio delle tessere.