Dal 2003 (prima azienda in ordine di tempo a farlo in Italia) trasforma i rifiuti organici prodotti dalle città – il cosiddetto “umido”– in energia rinnovabile elettrica e termica, e in compost di qualità per l’agricoltura. Alle porte di Torino, il Polo Ecologico dell’ACEA Pinerolese, società a capitale pubblico per la raccolta e il trattamento dei rifiuti urbani e la distribuzione di gas, utilizza un processo brevettato dall’azienda stessa per effettuare una prima trasformazione anaerobica in appositi digestori chiusi della frazione umida dei rifiuti urbani. Un sistema che evita la diffusione nell’aria di cattivi odori, particolare importante visto che l’impianto è molto vicino alla cittadina piemontese. Dai digestori che lavorano i rifiuti si ricava il biogas e il digestato, una sorta di fango molto liquido che viene disidratato e mischiato a rifiuti verdi (sfalcio dell’erba, rami e foglie triturate) si trasforma in compost in circa un mese. Il biogas viene invece utilizzato in un impianto di cogenerazione che alimenta il teleriscaldamento di una parte del comune di Pinerolo. Nell’ambito del progetto Biomethair, finanziato dalla regione Piemonte e coordinato dal Centro ricerche FCA, è stato poi aggiunto un impianto di raffinazione del biogas per ottenere biometano. L’ACEA Pinerolese ogni anno tratta 60.000 tonnellate di rifiuti organici e 20.000 tonnellate di rifiuti verdi ed è in grado di produrre 6.000 tonnellate di compost (interamente venduto), 17,1 GWh di energia elettrica e 18,8 GWh di energia termica utilizzata per il teleriscaldamento.
(A.C.)