Vatican Media
«Davanti a Dio e al suo popolo sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini di abuso sessuale commessi da membri del clero nei vostri confronti e umilmente chiedo perdono. Chiedo perdono anche per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa che non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce di abuso presentate da familiari e da coloro che sono stati vittime di abuso». Parole che sembrano attuali, ma sono state pronunciate da papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata il 7 luglio 2014 alla presenza di alcune vittime di abusi sessuali da parte del clero. E in questi sette anni è davvero ampia la documentazione e la normativa sul tema, che sta molto a cuore al Papa, che proprio nel marzo 2014 ha istituito una Pontificia Commissione per la tutela dei minori. Un passaggio importante, che si poneva di fatto in continuità con l’opera iniziata dal suo predecessore Benedetto XVI, anch’esso intervenuto in più occasioni per ribadire la vicinanza alle vittime e la condanna dei responsabili di tali gesti.
E non sono mancati gesti di vicinanza nei confronti delle vittime (ricevendole e ascoltandole) e anche forti sanzioni per comportamenti inaccettabili da parte di ecclesiastici, come nel caso dell’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick.
Papa Francesco durante il suo pontificato si è rivolto anche personalmente a realtà ecclesiali fortemente colpite dal fenomeno, come nel caso della Chiesa cilena, ma con la Lettera al popolo di Dio del 20 agosto 2018 ha inteso richiamare la Chiesa universale in questo impegno. Condanna, richiesta di perdono e impegno a vigilare sono i punti fermi, come ha dimostrato ad esempio l’indizione in Vaticano dell’incontro su «La protezione dei minori nella Chiesa» svoltosi dal 21 al 24 febbraio 2019, durante il quale i partecipanti hanno potuto ascoltare le testimonianze dirette di chi ha dovuto subire abusi da parte di esponenti del clero.
A rendere ancora più incisiva la protezione dei minori, papa Francesco ha scelto anche di introdurre leggi ad hoc nella legislazione dello Stato della Città del Vaticano, con una Lettera apostolica in forma di Motu proprio il 26 marzo 2019. Stessa formula utilizzata per «Vos estis lux mundi», documento pubblicato il 7 maggio 2019, che contiene disposizioni rivolte ai vescovi e a coloro che sono chiamati a guidare comunità religiose affinché «siano adottate a livello universale procedure volte a prevenire e contrastare questi crimini che tradiscono la fiducia dei fedeli».
Perché «desidero che questo impegno si attui in modo pienamente ecclesiale, e dunque sia espressione della comunione che ci tiene uniti, nell’ascolto reciproco e aperto ai contributi di quanti hanno a cuore questo processo di conversione», scrive il Papa nella Lettera apostolica del maggio 2019. Linee guida chiare, che ribadisce con forza come si debbano segnalare i casi di cui si viene a conoscenza. Nello stesso sito vaticano (www.vatican.va) è stata creata nella pagina iniziale un richiamo (nella fascia alta a destra dello schermo) ad una specifica sezione nella quale chiunque può ritrovare non solo la normativa, ma anche gli interventi più importanti pronunciati da papa Francesco.>