giovedì 10 ottobre 2024
Dalla Messa nella parrocchia del beato alla “staffetta di preghiera” che porterà la sua reliquia negli oratori fino alla “Notte dei Santi” del 31 ottobre: ecco le iniziative della diocesi ambrosiana
Il beato Carlo Acutis (Londra, 3 maggio 1991 - Monza, 12 ottobre 2006)

Il beato Carlo Acutis (Londra, 3 maggio 1991 - Monza, 12 ottobre 2006) - Siciliani

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Una Messa nella “sua” parrocchia. Una staffetta di preghiera negli oratori con la sua reliquia. E un posto d’onore alla tradizionale “Notte dei Santi” del 31 ottobre. Così l’arcidiocesi di Milano ricorda il beato Carlo Acutis e, assieme ai ragazzi degli oratori ambrosiani, si prepara alla canonizzazione dell’adolescente milanese, nato a Londra il maggio 1991 e morto a Monza il 12 ottobre 2006 a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante.

Papa Francesco ha annunciato la sua canonizzazione. Della data non è ancora stata data notizia: ma è prevista per il Giubileo del 2025. E guarda al Giubileo l’anno oratoriano 2024-2025 appena avviato, ispirato al tema “Tutto cambia”: un invito a vivere insieme un cammino di conversione. Nella compagnia di un testimone del Vangelo come Acutis, la cui memoria liturgica cade il 12 ottobre. E sarà venerdì 11, alle 19, la prima proposta diocesana: la Messa nella parrocchia di Santa Maria Segreta, a Milano in piazza Tommaseo, quella che Carlo frequentava quotidianamente. A presiedere il rito sarà il vicario generale della diocesi, il vescovo ausiliare Franco Agnesi (l’arcivescovo Mario Delpini è a Roma al Sinodo dei vescovi). La celebrazione sarà animata dal coro interparrocchiale di Milano con la partecipazione di preadolescenti e adolescenti del decanato San Siro-Sempione-Vercellina.

Milano: la chiesa di Santa Maria Segreta, la parrocchia frequentata da Carlo Acutis

Milano: la chiesa di Santa Maria Segreta, la parrocchia frequentata da Carlo Acutis - Fotogramma

A seguire, si darà il via alla “staffetta di preghiera” che toccherà gli oratori ambrosiani. Una reliquia di Carlo Acutis «sarà consegnata alle parrocchie che ne faranno richiesta, per essere venerata e custodita per un periodo prestabilito – spiega una nota della diocesi –. I primi oratori ad accoglierla saranno quelli di Lurago d’Erba e Lambrugo in provincia di Como. Ogni oratorio promuoverà poi momenti di preghiera e attività per avvicinare ragazzi e giovani alla figura di Carlo, facendo cogliere in che modo ha vissuto con coerenza la propria fede». Ma la memoria liturgica di Acutis sarà occasione anche di altre iniziative. Tra l’11 e il 12 ottobre i vicari episcopali delle sette Zone pastorali visiteranno, ciascuno, un oratorio «per incontrare i preadolescenti, dialogare e pregare con loro, e per riflettere sulla santità di Acutis – prosegue la nota – mettendo in luce l’importanza di scelte di fede consapevoli anche in giovane età».

Milano: l'Istituto Leone XIII, dove Carlo Acutis ha studiato

Milano: l'Istituto Leone XIII, dove Carlo Acutis ha studiato - Fotogramma

Altra proposta qualificante è prevista per il 31 ottobre. Durante l’ormai tradizionale “Notte dei Santi” – proposta che la diocesi offre da anni a quanti vogliono vivere in modo evangelicamente alternativo quella che per tanti è solo la notte di Halloween – gli adolescenti potranno andare “alla scoperta” della santità di Carlo Acutis percorrendo le vie e toccando i luoghi della Milano in cui si è svolta la sua vita. Dalla scuola elementare e media delle Suore Marcelline al liceo Leone XIII dei gesuiti, gli istituti nei quali ha compiuto gli studi, fino alla parrocchia di Santa Maria Segreta, sarà come un pellegrinaggio sui passi del beato per comprendere come Carlo è “uno di noi”. E la chiamata alla santità riguarda tutti. A tutte le età.

«A colpo d’occhio i nostri preadolescenti e adolescenti non vedono in Carlo Acutis immediatamente un santo – riconosce don Stefano Guidi, direttore della Fondazione oratori milanesi, che concelebrerà la Messa di venerdì –. Vedono un loro coetaneo, vestito come loro, simile a loro nell’aspetto. Questa immedesimazione spontanea chiede di essere elaborata e approfondita. Per aiutare i nostri ragazzi a capire che i santi sono contemporanei, che la fede non è una esperienza superata e che i santi non sono personaggi della mitologia, ma uomini e donne e giovani di oggi. In Carlo Acutis non vediamo soltanto un coetaneo, ma un contemporaneo».

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