Il vescovo di Shanghai, Giuseppe Shen Bin - Siciliani
Il Papa ha nominato nuovo vescovo di Shanghai, monsignor Giuseppe Shen Bin trasferendolo dalla diocesi di Haimen. Il presule in realtà si era già insediato lo scorso 3 aprile senza un’intesa consensuale con la Santa Sede. Principio su cui si fonda l’Accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi stipulato tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese nel 2018 e poi confermato sempre nella sua forma di provvisorietà. Ed è appunto questo il tema al centro dell’intervista rilasciata ai media vaticani dal cardinale Pietro Parolin segretario di Stato vaticano. «Come si ricorderà – spiega il porporato – l’Accordo è stato prorogato per un altro biennio il 22 ottobre 2022. Circa un mese dopo, la Santa Sede ha dovuto esprimere sorpresa e rammarico per la notizia dell’installazione di monsignor Giovanni Peng Weizhao, vescovo di Yujiang, come ausiliare di Jiangxi, non riconosciuta dalla Santa Sede e senza che quest’ultima sia stata né consultata né informata. Per quanto riguarda invece Shanghai – prosegue Parolin –, la Santa Sede è stata informata del provvedimento adottato dalle Autorità cinesi di trasferire monsignor Giuseppe Shen Bin, vescovo di Haimen, ma, ancora una volta, non è stata coinvolta. La decisione di prendere tempo prima di commentare pubblicamente il caso va attribuita alla necessità di valutare attentamente sia la situazione pastorale della Diocesi di Shanghai, che è riconosciuta dalla Santa Sede e che da troppo tempo era senza vescovo, sia l’opportunità di trasferire monsignor Shen Bin, pastore stimato». Si tratta di un modo di agire, spiega il cardinale, che «pare non tenere conto dello spirito del dialogo e della collaborazione instauratisi tra la Parte vaticana e la Parte cinese negli anni e che ha trovato un punto di riferimento nell’Accordo». Perché dunque riconoscere il trasferimento e procedere alla nomina? «L’intenzione del Santo Padre – osserva Parolin – è fondamentalmente pastorale e permetterà a monsignor Shen Bin di operare con maggior serenità per promuovere l’evangelizzazione e favorire la comunione ecclesiale». Inoltre, si spera, «che egli possa, d’intesa con le autorità, favorire una soluzione giusta e saggia di alcune altre questioni pendenti da tempo nella diocesi, come - per esempio - la posizione dei due vescovi ausiliari, monsignor Taddeo Ma Daqin, tuttora impedito, e monsignor Giuseppe Xing Wenzhi, ritirato».
Nato a Qidong, nella provincia di Jangsu il 3 febbraio 1970, Shen Bin, è stato ordinato sacerdote il 1° novembre 1996. Il 17 aprile 2010 è stato nominato alla sede di Haimen, con il consenso delle due Parti, e il 21 successivo è stato consacrato Vescovo. Dal 2022, monsignor Shen Bin è anche presidente dell’organismo denominato “Collegio dei vescovi cattolici cinesi”. Prima della sua nomina, la diocesi di Shanghai era senza pastore dal 27 aprile 2013, quando morì Aloysius Jin Luxian – riconosciuto dalla Santa Sede nel 2005 – che l’aveva guidata dal 1988.