Parole e gesti di unità: è questa l'eredità più importante del viaggio di papa Francesco ad Ankara e Istanbul. Un viaggio "essenziale", come l'ha definito
l'Osservatore Romano in un editoriale firmato dal direttore
Gian Maria Vian, secondo la logica «dell'incontro personale». Un viaggio, ancora, che da una parte si è rivolto ai musulmani e dall'altra alle Chiese sorelle dell'ortodossia. "A tenere insieme le due facce di questo incontro vi è una realtà misteriosa, lo Spirito Santo". "La mano di Francesco si è aperta con fiducia per stringere quella di autorevoli esponenti musulmani", si legge nell'editoriale, con il richiamo a un "salto di qualità" nel dialogo tra cristiani e musulmani". Sul fronte dell'ecumenismo, i tre giorni del Papa in Turchia segnano una tappa "a ragione definita storica", sul solco delle intuizioni e dell'azione di Atenagora e Paolo VI che mezzo secolo ebbero il coraggio di iniziare un cammino nuovo.Di orizzonti schiusi parla anche
padre Claudio Monge a Radio Vaticana, che ha seguito da vicino il viaggio di papa Francesco: "Ha invitato anche lo stesso mondo cattolico a usare molto di più con creatività, l'incontro e l'unità". C'è stato, nell'incontro tra Bartolomeo e Francesco, uno "scatto netto in avanti".
Il messaggio di Napolitano"A nome mio personale e del popolo italiano tutto desidero porgerle il più cordiale bentornato al rientro dal suo viaggio apostolico in Turchia. Tutti coloro che hanno seguito il suo viaggio non potranno dimenticare i gesti di grandissima apertura, di sincero ecumenismo e reciproca comprensione che hanno marcato la sua missione". Lo scrive il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a Papa Francesco. "Sono stati, quelli di Vostra Santità, gesti destinati a contribuire ad una maggiore armonia in una regione - rileva il Capo dello Stato - da troppo tempo devastata da tensioni e da indicibili sofferenze". "Confido che il significato, sia pastorale che politico, della sua visita possa costituire un forte incoraggiamento per la Turchia, e più in generale - scrive ancora Napolitano - per l'intera comunità internazionale, ad affrontare le numerose crisi che affliggono la regione mediorentale. Con profonda considerazione, le rivolgo il mio affettuoso pensiero".