La Messa alla Casa del Divin Maestro ad Ariccia (Osservatore Romano)
Le sintesi delle meditazioni tenute da padre Michelini
La morte «scandalosa» di Gesù e la sua deposizione nel sepolcro. La quinta giornata degli
Esercizi spirituali
della Curia Romana alla presenza di
papa Francesco
sono stati focalizzati su questi due elementi.
La predicazione del francescano padre Giulio Michelini ha affrontato ieri mattina la narrazione della morte in croce di Gesù. Un racconto «con dettagli scomodi» e a volte «imbarazzanti», ma che secondo il predicatore rendono decisamente veritiero quanto raccontato nei brani del Vangelo.
Padre Michelini si è soffermato su alcuni di questa aspetti critici, come «il senso di abbandono che Gesù ha provato sulla croce», o «il grido che Gesù emette sulla croce» confuso dai presenti allora come un grido di invocazione al profeta Elia («Elì, Elì, lemà sabactàni?»), che invece viene tradotto in una invocazione al Padre, che «però, tace». Nella cronaca diffusa dalla Radio Vaticana, padre Michelini per spiegare il senso del fraintendimento ricorre a «una esperienza personale: il colloquio avuto con una coppia in cui la moglie aveva scoperto il tradimento del marito attraverso i messaggini sul cellulare di lui. Due persone dietro cui c’era una ferita grande, l’adulterio: era quello in fondo – dice padre Michelini – il problema che impediva di comprendersi a vicenda. Gesù, riflette, quando può, interviene per “spiegare e rispiegare”. Ma dalla croce non riesce a spiegare più nulla». «Può fare solo una cosa: affidarsi allo Spirito che infatti donerà, perché sia lo Spirito a spiegare quello che non era riuscito a far comprendere. Oppure, dovrà attendere di risorgere e di stare con i suoi discepoli, di intrattenersi a tavola con loro per 40 giorni – dice l’inizio degli Atti degli Apostoli – per accompagnare per mano i discepoli, che non capiscono».
Tra i punti critici anche il colpo di lancia che un centurione infligge a Gesù agonizzante. «Ora, secondo alcuni importanti testimoni testuali di Matteo – ha detto il predicatore – , viene ucciso proprio dal colpo di lancia di un soldato. Gesù porge ai soldati l’altra guancia, come aveva insegnato nel discorso della montagna: al centurione di Cafarnao aveva dato la sua disponibilità. Ora, dalla croce, può solo porgere il suo fianco dal quale sgorgherà acqua e sangue, per il perdono dei peccati».
Una parte della riflessione è stata riservata alla presenza delle donne sotto la croce, tra cui la madre di Gesù. Una narrazione che al proprio interno mostra un’ampia simbologia. Nel pomeriggio la riflessione sulla Passione e morte di Gesù, si è concentrata sulla deposizione dalla croce per porre Gesù nel sepolcro. L’atto conclusivo secondo la visione umana della vita di Gesù, ma che sarà ribaltata dalla Risurrezione. Questa mattina padre Michelini terrà l’ultima meditazione di questi Esercizi quaresimali nella casa del Divin Maestro ad Ariccia. Sarà proprio sul tema «La tomba vuota e la Risurrezione ». Ultima riflessione prima della conclusione e il ritorno in Vaticano di papa Francesco e della Curia Romana.