La prima Giornata di preghiera della Cei per le vittime di abusi - Archivio Boato
Un punto d'arrivo e, allo stesso tempo, un punto di partenza. Potrebbe essere tutta qui la sintesi della prima Giornata di preghiera per le vittime degli abusi, decisa dai vescovi italiani, che si è tenuta oggi nella maggior parte delle diocesi. Punto d'arrivo perché la ricorrenza ha segnato, con l'evidenza di un'iniziativa pubblica, la volontà della Chiesa italiana di non tornare più indietro e di affrontare finalmente a testa alta, senza indugi e senza imbarazzi, una questione importantissima ma anche spinosa e scomoda. La Giornata di oggi è stata infatti il logico compimento di una svolta avviata nella primavera del 2019 con l'approvazione delle Linee guida da parte dell'assemblea generale della Cei e con l'avvio di quel Servizio nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili che conta oggi strutture di ascolto e di accoglienza, con persone formate dal punto di vista professionale e pastorale, nella maggior parte delle diocesi (219 su 226).
Ma, come detto, la Giornata sarà anche un punto di partenza per rendere sempre più efficiente e adeguato l'impegno all'ascolto, alla tutela, alla protezione e alla cura dei minori più fragili e vulnerabili. Non tanto con l'obiettivo di intercettare situazioni già conclamate - compito naturalmente importantissimo - ma soprattutto di diffondere con gli strumenti della prevenzione e della formazione una cultura del rispetto e dell'incontro. Una cultura capace di mettere da parte definitivamente da parte delle realtà ecclesiali l'abuso in tutte le sue forme (di potere, di coscienza, spirituale e sessuale).
In questa prospettiva sono stati tantissimi i messaggi dei vescovi, altrettanti le iniziative di preghiera e di sensibilizzazione. Alcune diocesi hanno organizzato convegni, altre hanno colto l’occasione per diffondere video con testimonianze, sussidi, interviste. La risposta delle comunità italiane all’invito del Servizio nazionale Cei per la tutela dei minori e delle persone fragili, in occasione della prima giornata dedicata a questo tema complesso e delicato, non avrebbe potuto essere migliore. Nella consapevolezza che l’impegno all’ascolto, alla tutela e alla formazione su abusi e dintorni è stato raccolto dalla maggior parte delle realtà ecclesiali e che la vasta semina realizzata dal Servizio nazionale presieduto dall’arcivescovo di Ravenna-Cervia, Lorenzo Ghizzoni, sta cominciando a dare buoni frutti.
«Alle vittime, chiediamo perdono ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza umana e soprattutto disponibilità ad accogliere la loro esperienza, ascoltare la loro storia e accompagnarle», ha detto lo stesso Ghizzoni in un’intervista all’Agenzia Sir. E a proposito dell’ondata di denunce registrata in Francia e in Germania per abusi commessi dai sacerdoti, ha aggiunto: «Noi, in Italia, non l’abbiamo avuta. Ma questo non dipende dal fatto che la Chiesa italiana stia spegnendo, trascurando o tacitando le vittime o le denunce».
La Giornata di oggi va appunto in questa direzione: sensibilizzare, tutelare, proteggere i minori affidati alle cure di oratori, istituti, realtà educative legate alla Chiesa.
Tra le regioni che hanno deciso di scendere in campo in modo convinto per raccontare il proprio impegno c’è senz’altro la Sicilia, in cui quasi tutte le 17 diocesi hanno colto l’occasione della Giornata per raccontare l’importanza di una scelta di prevenzione e di formazione sul tema abusi che non ha alternative. Lo racconta padre Salvatore Franco, della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata, coordinatore regionale per la Sicilia del Servizio tutela minori. «La Giornata ci ha dato lo spunto per ricordare che in tutte le nostre diocesi sono state formate équipe con persone competenti sia sotto il profilo professionale sia sotto quello pastorale. La maggior parte dispone anche di sportelli d’ascolto che sono cooordinati a livello regionale da un esperto che non ha bisogno di presentazioni, don Salvatore Di Noto dell’Associazione Meter». Nei mesi scorsi, ricorda ancora padre Franco – che è anche psicoterapeuta ed è stato impegnato a lungo nei consultori familiari – i componenti delle varie équipe hanno seguito i corsi online proposti dal Servizio nazionale e hanno diffuso i tre sussidi preparati sulla realtà dell’abuso, sulle buone prassi in parrocchia e sulla formazione dei candidati al sacerdozio e alla vita consacrata. Tema che il coordinatore regionale per la Sicilia ha tra l’altro affrontato personalmente con un saggio uscito in questi giorni.
Tra le tante diocesi che hanno preso sul serio la proposta della Giornata c’è anche Piacenza dove sabato, in collaborazione con l’Università Cattolica, si svolgerà il convegno Accountability e tutela nella Chiesa. Proteggere i minori dagli abusi oggi. A introdurre i vari esperti il vescovo Adriano Cevolotto.
«Per quanto riguarda la nostra diocesi, la responsabilità – appunto accountability in inglese – l’abbiamo dimostrata anche costruendo un’equipe con esperti di formazione multidisciplinare», interviene Chiara Griffini, coordinatrice diocesana del Servizio nazionale abusi. Oltre alla stessa coordinatrice, che è psicologa e psicoterapeuta, l’equipe è formata da un avvocato, un esperto di diritto canonico, un parroco, un insegnante di religione. Oltre al vicario generale monsignor Luigi Chiesa. Mentre la responsabile del Centro d’ascolto è una mamma, laureata in Giurisprudenza, già impegnata nella pastorale familiare.
Tra le tantissime celebrazioni, particolarmente partecipata quella nel Duomo di Milano, presieduta dall'arcivescovo Mario Delpini che ha colto l'occasione della Giornata per firmare il decreto che istituisce il Servizio diocesano per l'ascolto delle vittime di abusi: «L'abuso sui piccoli, sui minori, sui fragili - ha detto Delpini - è un dramma che lascia ferite profonde, forse inguaribili; le vittime di abusi sono ferite nella loro più profonda intimità, nella stima di sé, nella fiducia nella vita, nella spontanea aspettativa di ricevere bene dagli adulti che stanno vicini". L'arcivescovo di Milano ha anche auspicato che coloro che hanno fatto del male "si rendano conto del male compiuto, perché se ne pentano e facciano penitenza, perché sentano il dovere di riparare, di risarcire".
In Campania, in occasione della Giornata nazionale, i vescovi delle diocesi campane, tra le più attive nella tutela dei minori e delle persone vulnerabili, hanno diffuso una lettera aperta in cui hanno reso nota l'attivazione dei Centri d'ascolto per le vittime.
A Siena, l'arcivescovo, cardinale Paolo Lojudice, ha partecipato alla presentazione del libro "Saggi nonostante l'età" dell'Associazione Fonte di Ismale, con l'obiettivo di informare e sensibilizzare sul dramma abusi.
A Cremona stasera celebrazione in cattedrale presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, che è anche il delegato regionale lombardo per il Servizio di tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Per l'occasione è stato distribuito un sussidio di preghiera preparato dall'Ufficio diocesano del culto divino.
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LA PREGHIERA
Ti consegnamo la nostra vergogna
Padre, fonte della vita, con umiltà e umiliazione ti consegniamo la vergogna e il rimorso per la sofferenza provocata ai più piccoli e ai più vulnerabili dell’umanità e ti chiediamo perdono.
Signore Gesù, Figlio venuto a rivelare la misericordia del Padre, ti affidiamo tutti coloro che hanno subito abusi di potere, spirituali e di coscienza, fisici e sessuali, le loro ferite siano risanate dal balsamo della tua e della nostra compassione, trovino accoglienza e aiuto fraterno, i loro cuori siano avvolti di tenerezza e ricolmi di speranza.
Spirito Santo, fuoco di amore, ti preghiamo per le nostre comunità ecclesiali, chiamate ad impegnarsi in un discernimento profondo sulle proprie omissioni e inadempienze, siano case accoglienti e sicure e si rafforzi l’impegno di tutti per tutelare i più piccoli e vulnerabili.
Trinità Santa, fonte di comunione e di tenerezza, aiutaci a spezzare le catene della violenza e della colpa, squarcia i nostri silenzi e facci ascoltare le grida di dolore delle vittime di abusi e delle loro famiglie, aiutaci ad accompagnarli facendo verità fino in fondo nel cammino della giustizia e della riparazione, affinché anche dal buio della terra, minacciata dal peccato, ma avvolta dalla luce della Pasqua, germoglino semi di guarigione e di rinascita. Perché la vita del Regno si manifesti in noi. Amen.