Conferenza Episcopale Italiana62ª ASSEMBLEA GENERALEAssisi, 8 - 11 novembre 2010Comunicato finaleLa comunione cordiale e grata con il Successore di Pietro e un clima di affetto collegiale hanno caratterizzato la 62ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, riunita in Assisi - Santa Maria degli Angeli dall’8 all’11 novembre 2010. Hanno preso parte ai lavori 211 membri, 8 Vescovi emeriti, rappresentanti dei religiosi, delle religiose, degli istituti secolari, della Commissione Presbiterale Italiana e della Consulta Nazionale delle aggregazioni laicali, nonché alcuni esperti in ragione degli argomenti trattati.Con una prolusione ampiamente apprezzata, il Card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, ha offerto una lettura puntuale e approfondita di alcune questioni rilevanti: i processi di secolarizzazione in atto e le condizioni per una nuova evangelizzazione, chiave del rinnovamento spirituale e morale; il ruolo della religione in ambito politico-sociale e il contributo dei cattolici; la vicinanza operosa e propositiva delle Chiese alle famiglie provate dalla crisi economica e dalla disoccupazione; la liturgia, incontro tra il volto dell’uomo e quello di Dio in Gesù Cristo.Proprio l’ambito liturgico, posto al centro dei lavori, ha visto l’esame e l’approvazione della prima parte dei testi della terza edizione italiana del Messale Romano. La liturgia è stata anche il filo conduttore del messaggio del Santo Padre che, nell’esprimere ai Vescovi affettuosa vicinanza e fraterno incoraggiamento, ha sottolineato come ogni celebrazione abbia il suo fulcro nella presenza, nel primato e nell’opera di Dio.Un congruo spazio di riflessione e di confronto è stato dedicato alla raccolta di proposte per l’attuazione degli Orientamenti pastorali recentemente pubblicati e incentrati sull’educazione; al rapporto tra le Chiese e l’Unione Europea; al rilancio delle erogazioni liberali per il sostentamento del clero. Accanto a una comunicazione sullo stato della rilevazione delle opere sanitarie e sociali ecclesiali in Italia, sono state fornite informazioni in merito alla XXVI Giornata Mondiale della Gioventù (Madrid, 16 - 21 agosto 2011), al XXV Congresso Eucaristico Nazionale (Ancona, 3 - 11 settembre 2011) e al VII Incontro Mondiale delle Famiglie (Milano, 30 maggio - 3 giugno 2012).1. Le Chiese, “risorsa non surrogabile”Il progresso della scienza e della tecnica ha permesso di conseguire risultati significativi, ma vede spesso “la sfera morale confinata nell’ambito soggettivo e Dio, quando non viene negato, comunque escluso dalla sfera pubblica”.Il rilievo, contenuto nel messaggio del Papa, è in piena sintonia con il pensiero dell’Episcopato italiano, mosso da una passione educativa a tutto campo. Già nella sua prolusione il Cardinale Presidente, riprendendo i temi toccati da Benedetto XVI nel recente viaggio in Inghilterra, ha spiegato che se la ragione purifica la religione, liberandola dalle tentazioni del settarismo e del fondamentalismo, a sua volta la religione svolge un servizio altrettanto prezioso nei riguardi della ragione: la illumina, permettendole di recuperare le profondità dei principi e di verificarne l’applicazione, evitando riduzionismi e manipolazioni ideologiche.Il dibattito assembleare ha evidenziato che ripartire dalla ragione costituisce anche un modo fruttuoso per entrare in dialogo con la cultura e, più in generale, con la società. La ragione stessa riconosce nella natura umana quei principi o valori “non negoziabili” che, se rispettati come tali, sono garanzia della dignità di ogni persona e costituiscono una forza unitiva per l’intero tessuto sociale.Nelle parole del Cardinale Presidente, l’apporto delle Chiese rimane “risorsa non surrogabile” per un Paese che non si rassegni a “galleggiare”, rinunciando a quei presupposti etico-culturali indispensabili per una crescita e uno sviluppo in confronto serrato con situazioni sempre nuove. A tale proposito, è stata ribadita con forza la consapevolezza dell’irrinunciabilità della rilevanza pubblica della fede.A fronte della tentazione diffusa dell’accidia, cioè di un vivere senza cura e senza slanci, i Vescovi riscontrano nelle comunità cristiane un interesse crescente verso la dimensione politica dell’impegno pubblico. Essi hanno espresso soddisfazione condivisa per il felice esito della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, svoltasi a Reggio Calabria nell’ottobre scorso: concorde è la scelta di non omologarsi al pessimismo dilagante, per abbracciare invece la prospettiva della speranza, con cui leggere e ordinare i problemi del Paese secondo un’agenda propositiva. Da ciò nasce la necessità di riprenderne e valorizzarne con coraggio i contenuti.Su questa stessa strada è stato sottolineato che alla debolezza dell’azione politica si deve rispondere con un maggiore impegno di formazione alla sfera sociale, anche per qualificare in tale ambito una competenza che non può essere improvvisata. Essa è piuttosto frutto di una scuola che sa muoversi in maniera continuativa sui tempi lunghi e, mentre plasma al bene comune a partire dalla dottrina sociale della Chiesa, si snoda secondo un’educazione accompagnata da buone pratiche.Tra le situazioni difficili, nei confronti delle quali i Vescovi si sentono particolarmente solidali, c’è il disagio delle famiglie provate dalla crisi economica, degli adulti estromessi dal sistema produttivo e dei giovani privi di un lavoro stabile: a tale riguardo, è stata accolta con favore la suggestione del Cardinale Presidente di un tavolo fra governo, forze politiche, sindacati e parti sociali per approntare un piano emergenziale sull’occupazione. Particolare vicinanza è stata espressa alle popolazioni italiane colpite in questi giorni da esondazioni e allagamenti. Tutte le comunità sono invitate a pregare domenica 21 novembre, Solennità di Cristo Re, per i cristiani dell’Iraq, che soffrono la tremenda prova della testimonianza cruenta della fede.2. “Cercatori di Dio e dei suoi sentieri”La Chiesa in Italia ha scelto come prioritario il versante educativo, sul quale essa si trova ad affrontare una secolarizzazione che, presentandosi con promesse di una libertà senza vincoli, consegna in realtà a una “solitudine senza futuro”. Per contrastare tali processi, i Vescovi rinnovano il loro impegno: “per quello che possiamo, per tutto quello che siamo e saremo in grado di mettere in campo in termini di passione educativa, di dedizione per la vocazione e la felicità delle nuove generazioni, noi continueremo ad esserci” (cfr prolusione).Ne è segno eloquente il documento Educare alla vita buona del Vangelo, che contiene gli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020. Su di essi, i Vescovi hanno lavorato nei gruppi di studio, al fine di focalizzare indicazioni concrete per la programmazione pastorale. Proprio la fiducia nella possibilità di educare anche in questa stagione non facile, porta ad assumersene la responsabilità, visto che “crescere non è un automatismo legato all’età o ai titoli di studio, ma richiede la coltivazione di sé, la capacità di riflessione, la palestra delle virtù”. In questo la Chiesa si sente sostenuta dalla consapevolezza di essere voce attesa e ascoltata sia dai credenti praticanti (secondo recenti rilevamenti demoscopici, il 27,9% degli italiani partecipa ogni domenica alla celebrazione eucaristica; il 18,9% lo fa una o due volte al mese; il 24,2% almeno qualche volta all’anno) sia, più in generale, dall’opinione pubblica, che vede nella Chiesa la forza ancora in grado di unire un tessuto sociale sfilacciato.Negli interventi assembleari è emersa la necessità di individuare percorsi formativi che aiutino ad abbracciare scelte di vita autentica. Nello specifico, è stato sottolineato il valore dell’ascesi e dello spirito di sacrificio, nonché l’urgenza di un’educazione positiva della sessualità in ordine al progetto di Dio.L’impegno educativo esige che sia salvaguardata l’autonomia della coscienza credente. Ciò che fa la differenza rispetto al sentire comune, è l’esperienza di fede: è questa che permette di essere “sale della terra” e “luce del mondo”. In questa direzione non sono mancati auspici per una riforma morale e intellettuale, a partire da una cura sempre più puntuale della formazione sacerdotale, al fine di far crescere pastori credibili, affidabili e capaci di interpretare i segni dei tempi. Di qui l’apprezzamento per i contenuti della Lettera recentemente indirizzata dal Papa ai seminaristi e l’invito ai giovani a riconoscere quella nostalgia incomprimibile di felicità vera, che trasforma in “cercatori di Dio e dei suoi sentieri”. Per la formazione di questi ultimi, è stata evidenziata la necessità di investire con coraggio maggiori risorse umane ed economiche. Allo stesso modo, la convinzione del primato della famiglia deve tradursi sul fronte civile in politiche adeguate e, su quello più propriamente ecclesiale, nella scelta di non arrendersi alle gravi difficoltà, per affrontarle invece con spirito di misericordia, di comprensione e di chiarezza. A fronte della penuria delle risorse disponibili, non è mancato il richiamo a un rinnovato impegno a tutela e sostegno della scuola paritaria, come pure a una maggiore valorizzazione degli insegnanti di religione cattolica.3. Per una fede più trasparente e praticabileAl cuore dei loro lavori, i Vescovi, dopo aver affrontato alcune questioni puntuali, hanno approvato la prima parte dei materiali della terza edizione italiana del Messale Romano. Nella prossima Assemblea Generale (maggio 2011) saranno analizzati i restanti testi, prima dell’approvazione generale e della loro trasmissione alla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, a cui spetterà autorizzare la pubblicazione della nuova versione italiana del Messale Romano.Nel suo messaggio, il Santo Padre ha ricordato ai convenuti che “ogni parola umana non può prescindere dal tempo, anche quando, come nel caso della liturgia, costituisce una finestra che si apre oltre il tempo”. La prospettiva che ha animato la revisione del Messale – finalizzata all’obiettivo di “rendere ancor più trasparente e praticabile quella stessa fede che risale all’epoca della Chiesa nascente” (Benedetto XVI) – ha visto i Vescovi coniugare la fedeltà ai testi originali con la consapevolezza delle mutate condizioni temporali.4. Chiese e Unione EuropeaIl rapporto tra le Chiese e l’Unione Europea è stato oggetto di una relazione competente e apprezzata, che ha suscitato grande interesse. Essa ha messo in luce come, nonostante la mancata citazione nei documenti ufficiali delle radici cristiane della civiltà europea, una consapevolezza sempre più diffusa vede la religione al centro del dibattito sull’identità e il futuro dell’Unione Europea, mentre si profila il difficile compito di armonizzare tradizioni e valori di una società multietnica, interculturale e multireligiosa. All’esplicito riconoscimento anche sul piano giuridico del contributo specifico che le Chiese e le comunità religiose possono apportare alla governance del sistema comunitario, corrisponde una crescente partecipazione dei soggetti confessionali agli sviluppi del processo di integrazione.Se rimangono da individuare soggetti, contenuti e modalità del dialogo fra l’Unione Europea e le confessioni religiose, l’apertura favorisce comunque l’inclusione delle Chiese fra gli interlocutori stabili del processo di integrazione europea. Ciò non implica l’attribuzione di un privilegio incompatibile con la democrazia, ma semmai rafforza la partecipazione democratica; non contrasta con il principio di laicità, ma lo realizza secondo una prospettiva coerente con il contenuto positivo della libertà religiosa e con il ruolo riconosciuto alle istituzioni religiose in relazione alle esigenze della persona.5. Il rilancio delle offerte per il sostentamento del cleroUn ulteriore approfondimento ha affrontato la questione del rilancio delle offerte deducibili per il sostentamento dei sacerdoti, uno dei canali individuati al momento della riforma del sistema di finanziamento della Chiesa in Italia. I Vescovi hanno condiviso l’opportunità di promuovere nei fedeli sempre più l’educazione alla corresponsabilità, anche per rendere disponibili ulteriori risorse economiche da destinare alle esigenze di culto e pastorale e alla carità. A tale scopo sono state presentate all’Assemblea talune proposte operative nel segno della trasparenza. Esse mirano a promuovere la partecipazione attiva e responsabile di tutti e la conoscenza, mediante un libro bianco (cfr www.offertesacerdoti.it), delle opere realizzate sul territorio con i fondi dell’otto per mille.6. Comunicazioni e informazioniUna comunicazione ha fornito ai Vescovi un aggiornamento sullo stato della rilevazione delle opere sanitarie e sociali ecclesiali, avviato lo scorso anno a livello nazionale. Emerge un quadro di presenze straordinariamente ricco, animato dalla prossimità a quanti si trovano in situazione di bisogno e di disagio; esso necessita di essere ulteriormente conosciuto e meglio coordinato.È ormai avviato da tempo in tutte le diocesi il percorso di preparazione alla XXVI Giornata Mondiale della Gioventù (Madrid, 16 - 21 agosto 2011). Il principale strumento di informazione è costituito dal sito internet www.gmg2011.it, curato dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile.Con il titolo “Signore, da chi andremo?” si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011 il XXV Congresso Eucaristico Nazionale, che intende avere tra i suoi tratti salienti la dimensione popolare e quella territoriale. Ulteriori informazioni sono fin da ora disponibili sul sito internet www.congressoeucaristico.it.“La famiglia: il lavoro e la festa” è il tema dell’VII Incontro Mondiale delle Famiglie (Milano, 30 maggio - 3 giugno 2012), a cui si affiancherà un convegno teologico-pastorale. Allo scopo di valorizzare riflessioni e approfondimenti, nonché di presentare appuntamenti e iniziative, è stato predisposto il sito internet www.family2012.com.7. NomineLa Presidenza della CEI, riunitasi l’8 novembre, ha provveduto alle seguenti nomine:- Consiglio di amministrazione della Fondazione di religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena: S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEI, Presidente; S.E. Mons. Dino De Antoni, Arcivescovo di Gorizia; S.E. Mons. Ernesto Mandara, Vescovo ausiliare di Roma; S.E. Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo di Cosenza – Bisignano; mons. Giampietro Fasani, Economo della CEI.- Collegio dei revisori dei conti della Fondazione di religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena: dott. Paolo Buzzonetti, Presidente; rag. Fabio Porfiri, membro effettivo; mons. Mauro Rivella, Sottosegretario della CEI, membro effettivo; rag. Renzo Boldrini, membro supplente; mons. Adolfo Zambon, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi giuridici, membro supplente.- Consiglio di amministrazione dell’Istituto Centrale per il sostentamento del clero per il quinquennio 2011-2015: don Giovanni Soligo (Treviso), Presidente, dott. Giorgio Franceschi, Vice Presidente, prof. Giuseppe Maria Cipolla, dott. Giacomo Gnutti, dott. Federico Manzoni, dott.ssa Maria Speciale; membri eletti in rappresentanza del clero: don Ermenegildo Albanese (Oppido Mamertina – Palmi); don Simone Di Vito (Gaeta); don Claudio Rubagotti (Cremona).- Collegio dei revisori dei conti dell’Istituto Centrale per il sostentamento del clero per il quinquennio 2011-2015: mons. Giampietro Fasani, Economo della CEI, Presidente; dott. Giuliano Graziosi, membro effettivo; mons. Luciano Vindrola (Susa), membro effettivo, in rappresentanza del clero; dott. Paolo Buzzonetti, membro supplente; don Umberto Oltolini (Milano), membro supplente, in rappresentanza del clero.- Co-Presidente dell’Osservatorio centrale per i beni culturali di interesse religioso di proprietà ecclesiastica: S.E. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno, Presidente del Comitato per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici.- Assistente Ecclesiastico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Roma: don Hector Eduardo Quiros Quintero (Darien).Nella riunione del 10 novembre, il Consiglio Episcopale Permanente ha eletto S.E. Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera – Irsina, membro della Commissione Episcopale per le migrazioni.Assisi, 11 novembre 2010
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