sabato 19 agosto 2017
A Monte Oliveto Maggiore l’invito del presidente della Cei a un nuovo slancio nella «testimonianza cristiana» per «uscire» in mezzo alla gente della Penisola
Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti

Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti

COMMENTA E CONDIVIDI

La Chiesa italiana ha sempre più bisogno di «ardore missionario» e di «desiderio dell’autentica testimonianza cristiana». Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, sceglie l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, in provincia di Siena, per esortare la comunità ecclesiale della Penisola a «uscire». Lo fa durante la Messa presieduta sabato 19 agosto in occasione della memoria liturgica di san Bernardo Tolomei (1272-1348), fondatore della Congregazione benedettina olivetana.


Di fronte all’abate generale, dom Diego Gualtiero Rosa, e ai monaci, il cardinale cita le parole di papa Francesco al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze e ricorda che «la nostra fede è rivoluzionaria». Poi sottolinea l’esempio di Bernardo Tolomei che «uscì dalle sue sicurezze» per assistere i monaci colpiti a Siena dalla grande peste del 1348. «Come da giovane aveva aiutato gli infermi, così da anziano soccorse gli appestati senza temere il contagio che si rivelò fatale», afferma Bassetti. Da qui l’invito a saper unire la «lode» e la «contemplazione» con lo «sguardo» verso il mondo «per saperne cogliere le ansie e le speranze». Il porporato definisce Monte Oliveto un’«oasi ristoratrice», un «luogo di ritiro e intensa meditazione» che «ha attratto tanti uomini di Dio» i quali «hanno saputo testimoniare al mondo la via dell’amore».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: