Dallo Sri Lanka all'OlimpicoDifficile non notarli. Sventolano le bandiere del Vaticano, della Chiesa cingalese e quella del loro paese, lo Sri Lanka. Sono un gruppo di 18 persone di Roma, Napoli, Milano. A guidarli c'è Jamaica Subasinghe con la sua talare color sabbia. Studia teologia dogmatica all'Urbaniana: "Non è facile - dice sorridendo dietro agli occhiali da studente - bisogna studiare anche latino e greco oltre all'italiano". Nello Sri Lanka fanno parte del Rinnovamento del popolo cristiano, e non sono voluti mancare, anche se il loro raduno nazionale c'è già stato. È un gruppo composito: c'è il seminarista, ci sono ragazze che fanno le colf e oggi sfoggiano l'abito tradizionale della festa, c'è Fernando Ramit che fa l'ingegnere a Torino. Tutti in attesa gioiosa dell'incontro con papa Francesco, per la prima volta alla Convocazione del Rinnovamento nello Spirito qui allo Stadio Olimpico di Roma.
Una "passeggiata" dal Friuli per incontrare il PapaNon è stata una passeggiata arrivare qui allo Stadio Olimpico. Sono partiti con due pullman, uno da Pordenone e uno da Portogruaro. Appuntamento ieri mattina di buon ora al santuario della Madonna delle Grazie. Poi il viaggio fino a Roma. Non sono tifosi in trasferta per seguire la squadra del cuore, questi novanta fedeli arrivati dal Friuli Venezia Giulia. "Forse però è stato più difficile arrivare dall'albergo in via Aurelia fin qui all'Olimpico: quasi tre ore senza contare la camminata dal parcheggio", dice ridendo Fabrizio Gaiarin tra gli amici friulani che sventolano i gagliardetti di Pordenone. Pentiti della sfacchinata? Non scherziamo: è la prima volta che un Papa interviene alla Convocazione del Rinnovamento nello spirito.
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